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giovedì 16 settembre 2010

Sakineh: misteriosa intervista televisiva da Repubblica.it

Sakineh, figlio e avvocato
"Estorta la smentita su torture"

Sarebbe stata costretta a rilasciare l'intervista una donna che, a volto coperto, si presenta come Sakineh. L'intervistata nega di aver subito violenze e torture. Lettera aperta dei figli: "Non abbandonateci!"

Sakineh, figlio e avvocato "Estorta la smentita su torture"

TEHERAN -  È stata "estorta" l'intervista in cui una donna con il volto coperto che si presenta come Sakineh Mohammadi-Ashtani nega di aver subito violenze e torture in carcere: lo sostengono il figlio di Sakineh, Sajad, e l'avvocato Houtan Kian, citati dal Guardian online. "L'intervista è stata estorta e serve a preparare l'opinione pubblica iraniana per la sua esecuzione", hanno sottolineato i due.
"In realtà, per me è stato un grande sollievo vedere mia madre ancora in tv dopo un mese di completo isolamento, perché almeno ho scoperto che è ancora viva", ha detto Sajad, ricordando che a tutt'oggi non gli è stato consentito di visitare la madre in carcere, né a lui né al suo avvocato.
Nell'intervista, Sakineh ha nuovamente detto di aver lasciato che un suo conoscente uccidesse il marito. La donna, 43 anni, per questo era stata condannata nel 2006 a 10 anni di carcere. Poi era stata condannata a essere lapidata a morte perché giudicata colpevole di adulterio. Lo scorso 9 luglio l'Iran ha annunciato la "sospensione" della condanna a morte.
I figli alla Comunità internazionale: "Non lasciateci soli". "Aiutateci! Ci sentiamo soli e, tranne il nostro coraggioso avvocato Javid Hutan Kian, all'interno della Repubblica islamica siamo completamente abbandonati". È questo il disperato appello lanciato in una lettera aperta da Sajjad e Sahideh Ghaderzadeh, i due figli di Sakineh Mohammadi Ashtiani. La lettera è stata inviata ieri notte dall'avvocato della famiglia, Hutan Kian, ad AKI- AdnKronos International. Nella lettera aperta i figli denunciano di aver subito delle minacce, affermando: "gli agenti dell'intelligence, quando avevano fatto irruzione nell'ufficio del nostro legale, ci hanno minacciati, dicendoci chiaramente che, anche se un giorno dovessimo riuscire a salvare la vita di nostra madre, non avremmo comunque mai pace. Loro ci renderanno la vita insopportabile. Gli agenti hanno poi detto che l'opinione pubblica mondiale adesso è attenta alla vita di nostra madre, ma che, una volta calata l'attenzione, non ci sarà più interesse per questa vicenda e allora la nostra vita sarà rovinata". I figli di Sakineh, poi, hanno lanciato un appello alla Comunità internazionale: "La nostra unica speranza, oltre al nostro avvocato, siete voi in tutto il mondo. Le vostre pressioni esercitate tramite i media internazionali e la vostra vicinanza sono molto preziose per noi e vi supplichiamo di continuare a sostenerci. Non abbandonateci! Non lasciateci qui soli. Vi supplichiamo".

(16 settembre 2010)

Sakineh, figlio e avvocato "Estorta la smentita su torture" - Repubblica.it

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