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domenica 16 giugno 2013

Gli uomini (maschi) che chiedono la depenalizzazione di stupro di branco e femminicidio



Segnalazione:
Un articolo su un quotidiano online (che non riporto per tutela assoluta della privacy) racconta dell’esecuzione sommaria di due (tre secondo altre fonti) presunti stupratori ed assassini di una donna ragazza messicana di 24 anni, Fidencia Sántiz Lopez, originaria di Oxchuc.
Potete immaginare sotto l’articolo la massa di commenti del più feroce forcaiolismo.
Sì, hanno stuprato in gruppo e poi ucciso una ragazza di 24 anni. Non so immaginare niente di più tremendo perché è uno dei milioni di femminicidi del mondo, tutti simili tra loro.
Mi immedesimo, io sento il terrore di questa ragazza che è lì, umiliata, violata, picchiata, terrorizzata…terrorizzata…cosa dev’essere morire con il terrore negli occhi, nella testa, morire durante o dopo uno stupro, per di più uno stupro di branco?
Tanti invocano la pena di morte, tanti invocano lo stesso dolore. Altrettanti invocano la civiltà sulla barbarie, invocano di non macchiarsi degli stessi crimini di quei due o tre mostri.
Mostri presunti perché sono stati individuati come gli autori del femminicidio dalla gente locale e non hanno ricevuto neppure un processo. È lecito chiedersi se fossero davvero i colpevoli. I colpevoli perché uno stupro di branco con femminicidio non si simula. Non si può fingere di essere morte e davanti ad anche un medico non si può fingere neppure uno stupro di branco. Quindi il crimine c’è stato, resta solo da provarne le vere responsabilità e forse non si potrà mai più.

Tra tutti i commenti salta fuori questo.
Drag-ed

Sarò buonissima. Nonostante sia un commento pubblico in un articolo pubblico, copro il nome per tutelarlo da altre possibili gogne ma sono andata a vedere il profilo di questo signore ed è iscritto ai peggiori gruppi machovittimisti di Facebook, in ottima compagnia con i peggiori soggetti invasati di fanatismo misogino, di rancore, di odio, della convinzione di essere angariati dalle ex mogli,  dalle ex fidanzate che hanno osato violare la loro maestà. Insomma, parlo della solita banda di talebani italiani, quelli che vivono per negare i dati sulle violenze e anteporre i loro graffietti e le loro angosce finanziarie ai cadaveri di donne disseminati in giro dai loro degni compari.
Degni compari sì perché sono da loro difesi, come in questo caso.

Mr X dice di non essere una bestia e sicuramente non sarà crocifisso da post-femministe per avere usato un termine specista. Non sono state altrettanto fortunate persone di gran lunga più civili che hanno osato indignarsi a caldo per una notizia di violenza, purtroppo. 
Lui non è una bestia. Lui è così civile che invoca la coalizione maschile contro le donne stuprate e uccise. Pensate un po’ se fosse stato incivile cosa avrebbe scritto!
Ad ogni modo nemmeno per me è una bestia. Per me è peggio.
Chiede la solidarietà reciproca degli uomini (maschi), cioè degli uomini maschilisti contrapposti agli uomini che condannano la violenza sulle donne e che da questi estremisti sono definiti uomini-femmina (mettetelo tra parentesi o col trattino, come vi pare). La chiede sotto la notizia del linciaggio di tre presunti stupratori di branco che hanno ucciso una ragazza di 24 anni dopo averla torturata (perché lo stupro è quello,  non è piacevole come s’immaginano gli aspiranti stupratori). Invoca la solidarietà maschile contro il genere femminile, reo di essere troppo difeso, secondo lui, al punto che uno stupro è considerato peggio dell’omicidio. Questa è la percezione mascolinista dello stupro: i mascolinisti pensano davvero che lo stupro sia punito con pene superiori all’omicidio. Questa è la percezione mascolinista di uno stupro di branco. Per il mascolinista anche lo stupro di branco è una passeggiata di salute per una donna. “E poi le punizioni vengono fomentate dalle stesse donne che mai come oggi agiscono nell’impunità più totale”, cioè secondo lui lo stupro non c’è stato. Anche questa volta la malefica creatura del demonio, la femmina, sarebbe riuscita a far cascare tutti nel suo malvagio tranello e a farsi passare per morta uccisa.
Non gli sovviene neppure che la società sia già creata e gestita a misura di uomo maschio. Non gli sovviene che per millenni la donna sia stata trattata alla stregua di un animale domestico. Non gli sovviene neppure che questi stupratori si sono uniti nel buon nome del maschilismo, come altri branchi di stupratori fanno ogni giorno in qualche zona del mondo, in pace come in guerra.
Non gli sovviene che quello sia il Messico, famoso per Ciudad Juarez e la sua sfilza di centinaia di croci rosa.

Quindi, uomini maschi, unitevi per la depenalizzazione dello stupro di branco e del femminicidio in nome della solidarietà maschile e di una resistenza contro lo strapotere delle donne, che osano farsi passare per stuprate e ammazzate continuamente. Depenalizzate la violenza sulle donne e il femminicidio, unitevi nella vostra guerra contro il comune nemico.
E che cazzo, non si può manco più prendere una fighetta sfrontata dalla strada, sbatterla a terra, spogliarla, picchiarla, stuprarla tutti insieme e poi ammazzarla! E  che inciviltà è mai questa! S’è mai visto tanto strapotere femminile? Questo scempio deve cessare. Le donne devono capire che lo stupro e il femminicidio sono dovuti all’uomo maschio e non vanno denunciati, anzi, se si sopravvive, tanti complimenti per la splendida prestazione erotica e magari pure lo scambio di numeri di telefono.

Ne deduco che quando gli stessi personaggi mi augurarono lo stupro di branco mi stessero mandando un complimento.

E poi dicono che noi ne parliamo male…