Non saremmo paritariste se non condannassimo anche la violenza sugli uomini ed infatti lo abbiamo fatto qui, esprimendo persino solidarietà contro chi accusava quest’uomo di essersi inventato l’episodio di stupro, a differenza di chi, invece, colpevolizza le donne sostenendo che se ti stuprano è perché non sei stata a casa, al sicuro, sei stata in una discoteca malfamata, hai bevuto, hai messo la minigonna e, alla fine, un “maschio normale” dai e dai ti stupra, perché non si va con un fiammifero acceso in una pompa di benzina, sostenendo così che gli uomini normali siano tutti potenziali stupratori incapaci di frenare i propri istinti.
E invece, dopo avere in buona fede dato il nostro appoggio, salta fuori questa notizia.
Lo stupro al maschile era effettivamente inventato e solo allo scopo di ottenere esami e cure mediche dopo un rapporto consensuale e omosessuale a rischio.
La cultura maschilista e fasciobigotta miete vittime tra le donne e tra gli uomini, lo abbiamo sempre sostenuto.
Però c’è una differenza fondamentale tra l’episodio della ragazzina che ha simulato uno stupro da parte di due rom, innescando la reazione razzista e territoriale di un gruppo di fanatici, e questo episodio qui: nel primo la ragazzina è stata pubblicamente crocifissa ed ha persino scritto una lettera di scuse mentre non ci risulta che i folli che hanno colto la palla al balzo per incendiare un campo rom si siano scusati; nel secondo nessuno si è scusato, la cosa è caduta lì, episodio dimenticato.
Pro-memoria. Femminicidi
mercoledì 22 febbraio 2012
Le bufale anti-donna. 6- Solo le donne inventano gli stupri.
venerdì 10 febbraio 2012
Le donne italiane? Una massa di sfaticate!
Mi imbatto in questo articolo che riporto di seguito, piuttosto curioso, sul sito che ha copiato il nome al blog originale (http://comunicazionedigenere.wordpress.com/).
Prima di tutto è interessante l’idea di copiare il nome di un conosciuto blog femminile che indaga sulla discriminazione contro le donne nel mondo della comunicazione per farne un sito dove, invece, si diffonde l’idea che la donna italiana stia lì a lamentarsi di nulla e sia una sfaticata.
Particolarmente interessante, poi, è la soluzione prospettata: imporre l’affido condiviso, abolire il mantenimento, gli alimenti, eccetera eccetera.
Evidentemente l’affido condiviso deve essere un nuovo sistema per creare posti di lavoro.
Ci stupiamo che non ci abbia pensato nessuno prima, da Prodi a Monti, passando per Berlusconi.
Tu, ex marito, smetti di pagare il mantenimento ai tuoi figli, ti prendi la casa coniugale, se tua moglie non ha introiti economici le sospendi pure gli alimenti e puff! nasce un posto di lavoro per lei che le consenta di pagarsi una casa e mantenere i figli.
E poi, certo, l’economia di questo Paese la risolveranno le donne divorziate, ovvio. Delle altre che ce frega? Tanto finché io, maschio separato, non devo mantenerla, disoccupata o meno non sono problemi miei. Giusto?
Qui il testo dell’articolo in questione:
giovedì 16 settembre 2010
Maestra precaria invitata a dimagrire «La dirigente: sa, l'immagine è tutto» - Corriere del Veneto
L'Ufficio Scolastico: fatto grave, faremo subito una verifica per capire come si sono svolte le cose
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L'obesità, a scuola è visto come un problema
BASSANO (Vicenza) - Insegnante precaria invitata a perdere peso perché «troppo grassa per lavorare». Ora l’Ufficio scolastico provinciale vuole vederci chiaro. «Faremo delle verifiche per capire come si siano svolti i fatti» - dice il dirigente Franco Venturella, definendo l’episodio «inammissibile». Non bastassero i tagli alle cattedre, ai precari della scuola conviene stare attenti anche alla linea, perché qualche chilo di troppo potrebbe risultare un «impedimento per il lavoro». La denuncia arriva da un’insegnante precaria, Domenica Di Biase, in un'intervista al Tgr Veneto della Rai. La maestra racconta di aver avuto, lo scorso sabato, un colloquio con la dirigente scolastica di un non meglio precisato istituto vicino a Bassano del Grappa. Dopo averle dato atto del buon punteggio in graduatoria, la dirigente le avrebbe consigliato di perdere qualche chilo: «Mi ha chiesto se ho mai pensato di dimagrire e ha sottolineato che il mio sovrappeso può essere un impedimento per il lavoro perché l’immagine è fondamentale per i genitori e per gli allievi - afferma l’insegnante - Lei preferisce avere insegnanti che non rischino di ledere l’immagine della scuola e della sua utenza. Ha aggiunto che, come me, è di origini meridionali e che per essere accettata in Veneto ha dovuto dare priorità alla sua immagine perché qui le imperfezioni fisiche non sono ben accette. Il mio sgomento è stato totale».
G.T.
14 settembre 2010(ultima modifica: 15 settembre 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Maestra precaria invitata a dimagrire «La dirigente: sa, l'immagine è tutto» - Corriere del Veneto