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mercoledì 22 febbraio 2012

Le bufale anti-donna. 7- Solo gli uomini sono colpiti da false accuse.

8335_8920Per smentire questa bufala, lascerò parlare i fatti e le testimonianze.

Un padre accusa figlia e fidanzato della figlia di averlo voluto uccidere. I due finiscono ai domiciliari. Il padre di lei ritira le accuse e ammette la bugia e loro chiedono i danni.
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2012/02/08/news/ingiustamente-incarcerati-fidanzati-chiedono-i-danni-1.3155734
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/329913_larresto_fu_ingiusto_e_chiedono_i_danni/
Vasilisca, badante romena, ha fatto tre anni di carcere con l’accusa di avere ucciso la signora da lei accudita. Alla fine si scopre che la donna era morta per cause naturali.
http://www.agoravox.it/Accusata-di-aver-ucciso-l-anziana.html
http://www.italos.it/italia/cronache/scarcerata-dopo-anni-badante-accusata-ingiustamente-di-omicidio.html

Le bufale anti-donna. 6- Solo le donne inventano gli stupri.

Non saremmo paritariste se non condannassimo anche la violenza sugli uomini ed infatti lo abbiamo fatto qui, esprimendo persino solidarietà contro chi accusava quest’uomo di essersi inventato l’episodio di stupro, a differenza di chi, invece, colpevolizza le donne sostenendo che se ti stuprano è perché non sei stata a casa, al sicuro, sei stata in una discoteca malfamata, hai bevuto, hai messo la minigonna e, alla fine, un “maschio normale” dai e dai ti stupra, perché non si va con un fiammifero acceso in una pompa di benzina, sostenendo così che gli uomini normali siano tutti potenziali stupratori incapaci di frenare i propri istinti.
E invece, dopo avere in buona fede dato il nostro appoggio, salta fuori
questa notizia.
Lo stupro al maschile era effettivamente inventato e solo allo scopo di ottenere esami e cure mediche dopo un rapporto consensuale e omosessuale a rischio.
La cultura maschilista e fasciobigotta
miete vittime tra le donne e tra gli uomini, lo abbiamo sempre sostenuto.
Però c’è una differenza fondamentale tra l’episodio della ragazzina che ha simulato uno stupro da parte di due rom, innescando la reazione razzista e territoriale di un gruppo di fanatici, e questo episodio qui: nel primo la ragazzina è stata
pubblicamente crocifissa ed ha persino scritto una lettera di scuse mentre non ci risulta che i folli che hanno colto la palla al balzo per incendiare un campo rom si siano scusati; nel secondo nessuno si è scusato, la cosa è caduta lì, episodio dimenticato.

venerdì 10 febbraio 2012

Le donne italiane? Una massa di sfaticate!

Mi imbatto in questo articolo che riporto di seguito, piuttosto curioso, sul sito che ha copiato il nome al blog originale (http://comunicazionedigenere.wordpress.com/).
Prima di tutto è interessante l’idea di copiare il nome di un conosciuto blog femminile che indaga sulla discriminazione contro le donne nel mondo della comunicazione per farne un sito dove, invece, si diffonde l’idea che la donna italiana stia lì a lamentarsi di nulla e sia una sfaticata.
Particolarmente interessante, poi, è la soluzione prospettata: imporre l’affido condiviso, abolire il mantenimento, gli alimenti, eccetera eccetera.
Evidentemente l’affido condiviso deve essere un nuovo sistema per creare posti di lavoro.
Ci stupiamo che non ci abbia pensato nessuno prima, da Prodi a Monti, passando per Berlusconi.
Tu, ex marito, smetti di pagare il mantenimento ai tuoi figli, ti prendi la casa coniugale, se tua moglie non ha introiti economici le sospendi pure gli alimenti e puff! nasce un posto di lavoro per lei che le consenta di pagarsi una casa e mantenere i figli.
E poi, certo, l’economia di questo Paese la risolveranno le donne divorziate, ovvio. Delle altre che ce frega? Tanto finché io, maschio separato, non devo mantenerla, disoccupata o meno non sono problemi miei. Giusto?
Qui il testo dell’articolo in questione:

domenica 24 ottobre 2010

Le bufale anti-donna.5- La passera predatoria,gli alimenti. I miti dell’avaro padre indegno.1

image20Questa è la lettera di un figlio. Uno di quei figli che sono accuratamente scomparsi dai racconti strappalacrime dell’armata internettiana dei padri separati: un figlio abbandonato dal padre ad una madre per una esigua somma di denaro. Altro che le leggende sui mantenimenti miliardari per figli negati e le leggi femministe a tutela di befane succhiasoldi!
Anche questa lettera è stata da noi rinvenuta per caso su un sito al di sopra di ogni sospetto, ovvero sul  blog dell’avvocato Tiziano Solignani. Non un femminista e non sappiamo quale sia la sua collocazione nella moderna guerra tra i sessi alimentata da alcune associazioni, giacché pare del tutto impegnato a svolgere semplicemente il proprio mestiere.

Si possono chiedere gli arretrati del mantenimento?

Sono un ragazzo di 35 anni i miei genitori si sono separati nel 1979 e divorziati nel 1996 mio padre diede a mia madre una liquidazione di tredicimilioni di lire con clausula che piu nulla gli era dovuto. io finita la scuola media inferiore andai subito a lavorare per poter affrontare le difficoltà economiche famigliari visto che mia madre essendo malata e operata di due tumori non poteva lavorare, ma con sacrifici e amore e sempre riuscita a farmi crescere nei migliori dei modi. Mio padre ora in pensione si è risposato ha un figlio che circa dovrebbe avere 27 anni, nei miei confronti in tutti questi anni fin dalla nascita non e mai stato presente sia economicamente sia affettivamente nemmeno gli auguri di compleanno e comprensibile capire tutte le difficoltà che ho passato da adolescente, ora mi ritrovo disoccupato dopo quasi 20 anni di lavoro e con mia madre da accudire che percepisce una pensione minima, chiaramente il mio cuore mi dice che devo riuscire a fare il possibile per lei ma purtroppo economicamente non riesco a mantenerla e non riesco a mantenere me stesso. Potrebbe sembrare cattiva la mia domanda ma spero che sia comprensibile e cioè non posso chiedere a mio padre i danni morali e/o esistenziali per non avermi mai dato nemmeno un mantenimento da minorenne e chiedere gli arretrati di tutti questi anni?
Il diritto al mantenimento è imprescrittibile, ma secondo i giudici le rate mensili si prescrivono in 5 anni. Forse si può chiedere il risarcimento del danno per non aver mai effettuato visite o frequentato il figlio, che secondo i giudici è anche un dovere e non solo un diritto del padre separato, nei confronti dell’altro genitore e del figlio. Ci sono pronunzie su quest’ultimo punto, di cui parlo anche nel mio libro.
Prima di procedere, naturalmente, fai una valutazione di convenienza e fattibilità del recupero, perchè se tuo padre non ha sostanze aggredibili è inutile munirsi di un titolo.
22/09/2010 di Tiziano Solignani

Il chiodo più battuto dalla parte malsana del movimento per i padri è questo tristissimo luogo comune da bar. Assai praticato dai manovratori che sanno bene di conoscere i più bassi istinti di una nutrita percentuale di vittimisti, cresciuti senza il metro per rapportare se stessi al mondo circostante, quindi incapaci di riconoscersi colpe o responsabilità. Psichiatri e psicanalisti hanno fondato manuali interi sul risultato che un ego ipertrofizzato e deresponsabilizzato sin dall’infanzia conduca ad esemplari adulti convinti di meritare di più, di meritare, soprattutto, status symbol con i quali trionfare nell’asfissiante competizione maschile che viene spacciata per “capacità di fare squadra”. Altre spiegazioni non ci sono perché esemplari di “passera predatoria” sono rinvenibili solo all’interno dell’irreale tipologia di “strafiga stupida”, ovvero, senza generalizzare (perché non è nostra abitudine, noi siamo quelle abituate ad analizzare i particolari, per predisposizione antropologica), all’interno della tipologia della “aspirante velina/modella/soubrette/attricetta in cerca di calciatore e/o impresario/produttore/politicante”, ovvero un articolo plasmato proprio dalle mani maschili, approfittando di un’apertura che ha consentito la distorsione del concetto di “liberazione sessuale”.
La volontà che leggiamo chiaramente dietro la diffusione delle favolette sulle arrampicatrici sociali è mistificatoria, vittimistica e vendicativa allo scopo di marchiare l’intero genere femminile con un pregiudizio che non era valido neppure quando esisteva la “dote”, senza la quale, è notorio, alcuna donna poteva aspirare al matrimonio. Tutto questo serve a creare consenso intorno a leggi che hanno solo lo scopo di evitare la giustizia sociale, il sostegno al coniuge indigente e persino il risparmio massimo possibile sugli alimenti per quei figli il cui amore va forzato con sindromi false come la PAS ma per i quali meno di spende e meglio è.
La vita quotidiana reale e media, quella mollata a casa dai mariti da bar e da stadio e non abbellita dalla fantasia che fa diventare un pesciolino di mezzo chilo una carpa da otto chili e mezzo nei racconti dei pescatori davanti agli amici, offre tutt’altri esempi: donne che prestano denaro a compagni in difficoltà, amici o amanti approfittatori; donne che perdono la testa per “l’eroe sfortunato” o che davanti ad un poeta squattrinato alla Marius della tradizione letteraria romantica, si sentono altrettante Cosetta; donne che lavorano e conservano la propria indipendenza; donne che si arrangiano in mille lavoretti in nero, dalla sartoria alla produzione domestica di torte e biscotti per aiutare la famigliola a sbarcare il lunario; donne che dopo il divorzio non vedono una lira né un euro ed inseguono telefonicamente ex mariti e padri datisi alla macchia, eccetera, eccetera.
Insomma, quando l’età mentale tra le due controparti diverge, diverge anche la tendenza a raccontare una realtà favolistica e vittimistica che obnubili un quotidiano assai meno poetico e leggendario. Soprattutto, quando si comunica tra individui di pari maturità e realismo, spariscono quelli che sono solo STEREOTIPI.

lunedì 18 ottobre 2010

Le bufale anti-donna. 3 – La lobby dei papà che mangia alla Caritas. E le mamme separate dove mangiano?

part6_4 Su questo argomento abbiamo rinvenuto un  leggero divario di vedute tra gli estremisti fanatici del movimento pro-padre e anti-donna e i padri separati più moderati e disposti ad ammettere realtà alternative.

Insomma, ma è proprio vero che le ex mogli fanno il bagno nei soldoni degli ex mariti che finiscono sotto i ponti? Ovviamente no ma è assolutamente vitale che gli italiani si convincano che sia così. è vitale che sia così perché, piuttosto che attaccare il caro-affitti, la svalutazione del potere di acquisto degli stipendi, la disoccupazione, la difficoltà che le donne riscontrano nel trovare e mantenere un lavoro se madri, alcuni ex mariti preferiscono cercare i mezzi per evitare di pagare alimenti o costosi mantenimenti per i figli e per evitare di lasciare la casa (che non è affatto detto sia pagata dal loro) all’ex coniuge.

è ovvio che in due si risparmino le spese. è ovvio che tornare ad abitare da soli significhi vedersi raddoppiate le uscite e dimezzate le entrate. è ovvio che allevare figli di questi tempi sia diventato un lusso per tutti.

Chi ha colpa di tutto questo? Le donne, le donne e solo le donne.

E invece…

Le bufale anti-donna.1- Solo le madri alienano i figli ai bravi papà? Seconda testimonianza.

GR128%20-%20Vincent%20van%20Gogh%20-%201853-1890%20-%20Sorrow%20-%201882 Come abbiamo già illustrato in questo post, procede la raccolta di testimonianze femminili allo scopo di riportare alla realtà  un’informazione fuorviata dalle leggende metropolitane alimentate da movimenti per il padre e movimenti maschilisti allo scopo di screditare il genere femminile e sminuire la figura materna.
Tutto questo lamentarsi a proposito di madri che negherebbero ai padri gli incontri con i figli è reale? Non neghiamo l’esistenza anche di donne cariche di rancore per avere subito un tradimento e pronte a riversare, ingiustamente, tutta questa rabbia sui figli allo scopo di inimicare loro il padre ma non dimentichiamo neppure che il tradimento della partner è il tradimento dell’intera famiglia, dei voti matrimoniali e degli stessi figli ed è il motivo principale della genesi del rancore filiale, almeno fin quando i figli non hanno l’età per elaborare la situazione in modo più adulto. Insomma, cari papà presunti alienati, ricordate che avete delle responsabilità anche voi, che troppo spesso la maggioranza degli uomini elude, aspettandosi l’eterna impunità.
Le numerose testimonianze, anche dirette, che abbiamo raccolto anche dalle dichiarazioni di operatrici di Telefono Rosa raccontano una realtà di ex mariti e padri che spariscono  e divengono improvvisamente nullatenenti per non versare alcuna somma all’ ex famiglia, padri che si allontanano per creare nuove famiglie con compagne più giovani e che si disinteressano al nucleo formato in precedenza, lasciando dietro le proprie di sé madri single con tutto il peso sulle spalle ed il solo aiuto delle famiglie di origine (quando ci sono).
Una costante di cui si parlava negli anni scorsi, quando ancora era facile imbattersi in lamentele femminili, è l’abitudine a “comprare i figli” approfittando della maggiore disponibilità di risorse economiche che spesso hanno gli ex mariti.
Togliere un figlio ad un padre è tremendo, lo sappiamo, ma non tutti i padri sono ugualmente sensibili e presenti, purtroppo. Ce ne sono di quelli che hanno scarso interesse nella prole anche quando sono ancora coniugati e potrebbero godersela, ma togliere un figlio alla madre, nella stragrandissima maggioranza dei casi significa ucciderla e questo i male intenzionati lo sanno bene.
Mara, una donna sola, un dramma, una richiesta di aiuto | Il vaso di Pandora

Le bufale anti-donna. 1- Solo le madri alienano i figli ai bravi papà? Prima testimonianza


   sorrow Ci sono scollamenti tra propaganda e realtà che non investono più solo il rapporto tra politica e società ma anche altri campi del quotidiano. Un agguerritissimo movimento per i padri separati, in cui sono confluiti movimenti maschilisti e movimenti per genitori separati, si è coagulato intorno ad un’associazione di associazioni (Adiantum) che comprende anche preesistenti associazioni contro i “falsi abusi” (ovvero accuse di pedofilia e abuso fisico e psicologico su donne e bambini denunciate come parziale bufala, cioè come false nella maggior parte dei casi).
Questo movimento ha invaso internet e Facebook con una propaganda virale ed energica caratterizzata da alcune costanti positive e negative.
Come costanti positive rileviamo:
  • la rivendicazione dei diritti paterni, di una maggiore considerazione per la figura del padre;
  • la denuncia per lo stato di disagio economico e psicologico in cui molti padri cadono in seguito a separazioni particolarmente combattute ed onerose;
  • la richiesta di forme di tutela quantomeno paritarie che garantiscano il rapporto continuativo con la prole (cosa comprensibilissima ed accettabile qualcosa ci siano le condizioni giuste perché ciò avvenga).
Come costanti negative dobbiamo denunciare, purtroppo, gli effetti dell’influsso dei movimenti neo-maschilisti, che stanno generando nuove ingiustizie verso la figura femminile: