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domenica 19 settembre 2010

Uomini dalla Beta all’Omega

Purtroppo, anche se non piace leggerlo, i maschilisti fanno violenza alle donne anche quando ne parlano male e ne ostacolano il cammino verso la parità.

discriminazionedtipendi2 Siccome anch’io rientro tra le sconvolte nel verificare che tra tanti siti maschilisti  conservatori di destra (oops, pardon, un uccellino falsario va in giro cinguettando che non esistono siti o movimenti “maschilisti” o “misogini”, dimenticavo! Esistono siti e movimenti “diversamente paritaristi e antisessisti” o “diversamente amanti delle donne” o meglio, esistono siti di maschi che non hanno le palle di chiamarsi apertamente ed onestamente “maschilisti” e “misogini” quali sono) ce ne sia uno sedicente di pseudo-sinistra (ovvero, UominiBeta.org  ), non posso fare a meno di non riportare questo commento, rinvenuto sotto quest’altro post di Lameduck :

LukeCage ha detto...

"UNA SFIDA TEMERARIA
Saluto con aperto compiacimento l’iniziativa di Fabrizio Marchi, che si presenta ora nel web come un fatto nuovo e straordinariamente significativo nel panorama del movimento maschile italiano, sin qui
parziale sul piano filosofico e monco su quello sociologico. L’assenza pressoché totale di una proposta di interpretazione e di azione nel conflitto tra i sessi proveniente da quella che ancora si chiama
Sinistra, è la grande falla, il buco nero del MoMas*. Ne vedremo le ragioni a suo tempo.
La sola ipotesi che un’analisi non femminista e, peggio ancora, antifemminista possa muovere da posizioni di Sinistra è percepita come assurda, autocontraddittoria e irrazionale. Un’enormità. Un delirio.
Poiché la Sinistra sta (o stava ?!) dalla parte dei deboli, deve stare ad ogni costo e sempre dalla parte delle femmine: questo è il dogma. Femmina=vittima e maschio=oppressore
è l’equazione che incastra mezza società e ne paralizza pensieri, parole e azioni. Anche quella massa maschile che da tempo sente che i limiti dell’equità, della parità e dell’equilibrio sono stati abbondantemente superati, non osa pensare che sia giunta l’ora di riconsiderare l’intera questione. Una sofferenza sorda, un doloroso imbarazzo hanno sin qui chiuso la bocca a milioni di uomini.
Ora la proposta di Marchi, esplicitamente rivolta agli uomini della base sociale, ai naviganti di Terza Classe, apre la breccia e buca il diaframma. Iniziativa al limite del temerario, lacerante e provocatoria,
che può e deve fare a pezzi un tabù ed offrire agli uomini la prima delle libertà, quella psicologica. Il poter pensare che anche tu, maschio, hai il diritto di avere dei diritti. Primo dei quali quello di essere l’autore del tuo racconto.
Nuova pietra dello scandalo nella quale uno dopo l’altro, milioni di silenti devono inciampare.
A questa iniziativa il mio appoggio aperto e il mio contributo.
State pur certi che ne vedremo delle belle.
Rino Della Vecchia"
*Movimento/i Maschile/i “

Fonte: http://ilblogdilameduck.blogspot.com/2010/03/uomini-beta-e-uomini-con-il-raggio.html

A parte la nuova moda ipocrita di negare la definizione di “maschilista” ed autodefinirsi “movimento maschile” o “movimento mascolinista” (allora, a questo punto, noi femministe dovremmo definirci “movimento femminile” o “movimento femminilista” solo perché i neomaschilisti hanno fatto di tutto per infangare il termine “femminismo”, metterlo allo stesso lurido piano del termine “maschilismo” privandolo della sua nobile storia di reale paritarismo ed antisessismo e dei suoi nobili scopi realmente paritaristi ed antisessisti, e renderlo additabile come una qualità criminale? Ma noi non siamo mica vigliacche ed ipocrite!) ma è davvero esilarante la parte che ho sottolineato. In pratica, la sinistra che dovrebbe difendere i deboli sarebbe perfettamente coerente quando si manifesta in questa inedita versione maschilista perché la dicotomia “donna=vittima” e “uomo=carnefice” non esisterebbe più in quanto noi donne avremmo da tempo superato i limiti  della parità (dove? come? quando? Io dov’ero, visto che non me ne sono accorta? Superare la parità significa decidere di non darla o di lasciare un uomo?) e che altrimenti gli uomini se la raccontano da sola (visto che la parità non è affatto raggiunta, figuriamoci superata!).

Ah, ecco, adesso mi spiego a che servono le statistiche manomesse che negano la realtà del fatto che ci sono maschi violenti che  non permettono alle donne di lasciarli, pena la condanna a morte: servono a raccontarsela da soli!

E cosa ci sarebbe di temerario ed originale nel riunirsi tra maschi rancorosi e sputare  veleno sul sesso femminile? è forse una novità? Oddio, ma vuoi vedere che questi sono i primi uomini della storia del mondo a parlare male delle donne? In che dimensione parallela ho vissuto, finora?

Vado, fiduciosa, sul loro sito un po’ prevenuta, lo ammetto, perché il fatto che siano di sinistra mi ben dispone istintivamente. Penso “saranno stronzetti ma non stronzoni come quegli altri fasci!” e, invece, ci resto malissimo perché, a differenza dei siti femministi, in cui si parla male solo di  soggetti maschilisti e violenti, qui, invece, ritrovo vomitati i peggiori luoghi comuni da trattoria di terz’ordine su TUTTE le donne. Ci ritrovo persino materializzata la mia profezia! Un giorno, infatti, scrissi che era tanto insopportabile questo piagnisteo da maschietti feriti che non mi sarei stupita che durante le tragedie collettive il grido: “Prima le donne e i bambini!” un giorno sarebbe stato sostituito da “Prima gli uomini maschi!”.

E infatti…fortuna che non scrivono molto. Questo post è del 28 Novembre 2009.

Una lagna su come nella tragedia del Titanic morirono molti più uomini che donne, tragedia che poi, addirittura, assurge rocambolescamente a metafora di vita raccontando la baggianata che gli uomini da sempre morirebbero per le donne.

1) Un tempo si gridava di portare in salvo donne e bambini per primi sia perché fisicamente svantaggiati e poi perché le madri erano quelle che i bambini li accudivano ma sappiamo bene che se una tragedia simile scoppiasse oggi gli “uomini maschi” si costruirebbero zattere di corpi di donne e userebbero i bambini come pagaie per mettersi in salvo. Non c’è dubbio. Alle fortunate non resterebbe altro che sperare di essere salvate da qualche residuato di vero uomo di una volta, ovvero non uno dei piagnucolosi mammoni del 2010, allevati da madri veterofemministe iperprotettive e ricche (perché di certo l’errore del femminismo è stato di non avere più vigilato e di avere vissuto di rendita).

2)Gli uomini morirebbero per le donne? Nessuna di noi mai al mondo vi ha chiesto alcuna delle vostre stupide guerre nelle quali le prime ad essere stuprate, torturate e squartate siamo sempre noi. Inutile tirare in ballo Elena di Troia e Messalina: pare siano leggende.

3) Via, poi, uno stupido elenco di professioni pericolose che non verrebbero intraprese dalle donne per, chissà (cosa volete sottintendere?), vigliaccheria? Falegnami donne (ho sempre sognato d’imparare a lavorare il legno. Ci sono donne che si dedicano al bricolage in casa. Non decoupage ma proprio bricolage, visto che gli uomini che sanno usare il trapano sembrano essere estinti e quei pochi in vita guadagnano più dei calciatori. Ah, mio zio è un falegname ed ha ben 20 dita totali, tra mani e piedi. Magari basta essere un po’ precisi ed attenti. Mio zio lo è.), operaie della Thyessen donne non ce ne sono semplicemente perché non assumono donne. Non chiediamo noi di starcene a casa. Vi è mai venuto in mente che i lavori disponibili per le donne sono sempre e solo gli stessi? A dire il vero, di recente un’operaia ci ha rimesso 4 dita. Sarà che la cultura cinese è leggermente diversa da quella europea. Ogni tanto anche qualche operaia si fa male. In compenso ci sono gli incidenti domestici. In compenso una casalinga sfacchina, si gioca la salute e rischia la pelle immensamente di più dei maritini impiegati che passano la giornata in pausa-caffè a guardare nelle scollature delle colleghe ( e poi muoiono di diabete ed infarto, chissà perché). E poi, last but not least, le donne hanno fatto di tutto, a dire il vero, anche le minatrici e anche le pescatrici o le aviatrici in guerra ma sono state rimosse o ignorate esattamente come tutte le altre donne scienziate, filosofe, letterate, pittrici, compositrici, eccetera, che non hanno mai visto la luce dei libri di storia. Si ricordano solo le mondine grazie a qualche canzoncina e a qualche film passato alla notorietà per il florido corpo di qualche attrice in pantaloncini.

Le ara, leggendarie pescatrici giapponesi in cerca di abaloni L’incanto delle donne del mare"LE AMA Di HEKURA"

Queste sono le ara, le leggendarie pescatrici giapponesi in cerca di abaloni. Ancora una ara in immersione.

Le uniche pescatrici riconosciute dalla cultura occidentale maschilista

 e questa sopra è l’unico tipo di pescatrice donna che goda di una qualche considerazione nel mondo occidentale

Ci sono ancora un sacco di motivi per cui gli uomini muoiono e le donne no, tranne le stragi del sabato sera o gli incidenti in moto, in cui le donne non guidano mai ma muoiono sempre e se guidano le donne, in genere, arrivano sane e salve a destinazione anche quando hanno alzato il gomito. Le donne non muoiono quasi mai per mafia o camorra. In genere le vittime sono quelle che passavano di lì o erano imparentate con teste di caxxo della mafia. Le donne non muoiono mai per lanci spontanei dalle finestre degli alberghi in preda ad ebbrezza alcolica, ecco. Mi sembrano tutti esempi validissimi.

In compenso, gli uomini non muoiono mai per stupro di gruppo o da parte di un singolo individuo femminile. Gli uomini non muoiono mai di parto. Gli uomini non muoiono mai in guerre scatenate, condotte, amministrate e combattute da donne. Gli uomini non sono mai morti per bombe atomiche ideate, costruite e sganciate da donne. Gli uomini non muoiono quasi mai uccisi da rapinatrici donne. Gli uomini muoiono  molto di per mano femminile.

Anche nelle fabbriche, i padroni che truffano il fisco e non attuano le norme di sicurezza sono quasi sempre altri ometti, proprio come le vittime.

4) Infine, come poteva non mancare la lagna basata sul luogo comune cosmico che le donne la darebbero solo ai ricchi&potenti? Allora ci risiamo: avete capito la differenza tra una femminista ed una velina? Le veline escono coi calciatori e coi papi Silvio e le femministe escono con gli intellettuali sfigati e coi ragazzi della porta accanto. Evidentemente, non rientrate in nessuna di queste categorie se siete così avvelenati con le donne tutte perché non ve la danno.

Tutto il resto del sito verte sul semplice concetto “vi odiamo perché non ce la date. Datecela di più” ( Sono andato a puttane, Dalla, Reciprocità e spontaneità, salvo poi etichettare come “puttane” tutte quelle che la danno e non eleggerle mai a papabili fidanzate se ve la mollano la prima sera, senza avervi fatti soffrire ed illudervi di esservela sudata e guadagnata, perché forse non ve ne rendete conto ma i veri incoerenti siete voi).

Ecco una tipica femminista dalla gnocca d'oro, secondo la concezione maschilista

                          Questa sarebbe una femminista secondo la visione dei misogini

Insomma, sperano che qualche pollastra ansiosa di compiacere il maschio e di non finire sola, zitella e abbandonata, diventi complice e spontanea e la dia senza aspettarsi, poi, di essere presentata a casa di mammà. Insomma, dammela e via, da buoni amici, altrimenti mi tocca andare a puttane e mi sento a disagio perché lei è fredda, finge, non c’è sfizio, eccetera. In definitiva, la colpa del fatto che esiste lo sfruttamento della prostituzione è sempre e solo della donna, colpevole di non darla abbastanza. La desse di più, non esisterebbero femminismo e maschilismo, non esisterebbero siti imbecilli come questo e la pace nel mondo regnerebbe sovrana. Basterebbe così poco. Loro si immolano per noi sul Titanic o in guerra e noi facciamo resistenza persino a barattare una cena con un pompino! Dopo tutto lo sforzo e la noia terrificante di sottoporsi ai rituali del corteggiamento, scegliere la pizzeria, farti una telefonata,…!Siamo proprio delle ingrate ( se li chiami tu anche una sola volta loro ti etichettano subito come una disperata morta di caxxo, rompimaroni e pure futura stalker ma se non li chiami si lamentano che devono essere sempre loro a farsi vivi)!

In ultima analisi mi sembra di intuire che io sono rimasta di sinistra, continuo a difendere i più deboli, gli operai, i precari, gli immigrati, le donne, i bambini, gli animali e continuo ad uscire con gli sfigati squattrinati nelle loro utilitarie scassate, continuo a pagare la mia parte di conto al ristorante e continuo a darla a chi mi pare solo perché mi pare o mi piace quello che pensa e continuo a prendermi addosso le colpe di irraggiungibili strafighe, sicuramente destrorse o qualunquiste menefreghiste, che ignorano poveri maschietti irrisolti che aprono, poi, siti contro quelle come me.

Invece questi di sinistra a me non sembrano, proprio.

Infine una manfrina sulla politica del sito che, a parte le apparenze, sarebbe tutta politically correct, per la pace, la fratellanza, l’uguaglianza e bla bla.

E che c’entra, voi mi vendete sovrappeso ma anch’io nella mia policy ho scritto che la mia filosofia è basata sul peso-forma!

P.S. Per rimettermi in sesto, ho dovuto rileggermi questo appello di Maschile Plurale, scritto da uomini che non si limitano a scrivere proclami di paritarismo ed indirizzato proprio a quelli come Paolo Barnard…

Il falsario sbugiardato: lo smontaggio delle statistiche maschiliste fasulle

Purtroppo, non ho i poteri di Sauron, non riesco ad essere dappertutto in rete, non riesco a leggere tutto e non ho neppure una rete di fidi nazgul sguinzagliati in giro a setacciare internet onde avvertire il padrone del minimo passaggio di un capoverso con contenuto vagamente favorevole alle donne (per consentire a lui o a qualche Uruk Hai di calare dall’alto come un falco disseminando i suoi dati artefatti che capovolgono la realtà basandosi su “ragionamenti” che definire sofistici è insultare il sofismo e che definire ragionamenti è insultare il ragionamento).

Eppure quanti polli e quante polle ci cascano! Ma non c’è da meravigliarsi, in fondo è o non è il Paese in cui le masse scendevano in piazza per urlare “A noi!”? è o non è il Paese in cui un multimiliardario plurinquisito e in odore di mafia ha vinto le elezioni ben tre volte?

La colpa sarà mai tutta del PD? Eh no, ma guai ad essere sinceri o si diventa impopolari.

Agli italiani piacciono tanto gli imbonitori. Sta nascendo un altro astro della televendita da web, un’altra Wanna Marchi, anzi un Wanno (che lui è uomo maschio, eh, mica uomo femmina come quelli che si schierano con le femministe!).

Embé, nel mio peregrinare insonne mi sono imbattuta in questo articolo e mi chiedo come mai avessi fatto a perdermelo.

La mia stima per Antonio Crea (in arte: Tafanus) è aumentata un altro (bel) po’.

Credo che questo pezzo diventerà un must e che lo riproporrò parecchio.

Non solo beta

Da Lameduck, L’orizzonte degli eventi

 

uomini-che-ricamano Il femminicidio, l’ultimo caso oggi a Spinea, non esiste, è un’illusione ottica, secondo il neonegazionismo gné gné. E’ un invenzione del demoplutofemminismo cattivo che – com’è che dice il guru degli ometti beta?

“ha spaccato il fronte di classe” e ha messo la moglie dell’operaio contro suo marito“.

Visto che gli abbiamo mandato a puttane la rivoluzione? Sono gli ultimi fuochi fatui che emanano dal cadavere di Lotta Continua, bisogna essere indulgenti.

Se non ricordo male sono ufficialmente bandita dal loro sitarello “for men only” da quando mi sono permessa di turbare il loro sgrullatoio con qualche irruzione non gradita. Loro però mi citano e si eccitano con i miei scritti facendosi venire i goccioloni e non è giusto, voglio i diritti d’autore.

Si preoccupano perfino che possa far danni su qualche paziente, che non ho perché per la verità lavoro in tutt’altro settore e non sono psicologa clinica ma sperimentale, quindi i cervelli li posso anche strizzare, volendo, ma solo da morti. “Presunta” psicologa, anzi. Negare la professionalità e la cultura di una donna ha un potente effetto sull’ometto: glielo allunga sempre di almeno cinque centimetri, come il naso a Pinocchio, per questo non vi rinuncia mai. Peccato che l’effetto non sia permanente ma solo momentaneo.

Ringraziandoli sentitamente per l’attenzione e tornando alle cose serie, vi riporto la risposta che Tafanus ha dedicato ad un commentatore che qui e sul suo sito aveva creduto di poter controbattere al post sul femminicidio con gli argomenti della statistica alle vongole e mal gliene incolse.

Scriveva tale Riccardo:

Femminicidio ?

Rapporto Eures-Ansa 2008:

Omicidi TOTALI in Italia: 601
Omicidi in famiglia: 171

“Dal 2000 (226 omicidi in famiglia, l’anno record del decennio) ad oggi i numeri sono tuttavia in calo.”

Ripeto: DAL 2000… AD OGGI I NUMERI SONO TUTTAVIA IN CALO. (Ma come… non stava aumentando il… femminicidio ?)

Rapporto EURES 2003 sugli omicidi in Italia:

“Profilo della vittima. Complessivamente, le vittime di omicidio sono soprattutto uomini: 444
vittime (pari al 70%) contro 190 donne (30%).”

E i dati sono ancora calati rispetto al 2003. Poi:

“Nel 91,3% dei casi il killer è un uomo; nell’8,3% una donna.”

Il 91% dei killer-uomini uccidono però per la maggior parte ALTRI UOMINI (oltre il 70% di tutte le vittime di omicidi), mentre l’8,3% di donne uccidono perlopiù UOMINI e BAMBINI/E.

Delitti in famiglia:
“A uccidere per motivi passionali sono soprattutto gli uomini (30,7%), mentre le donne killer sono
spesso compromesse da disturbi psichici (23,6%).”

Notare come le donne-killer vengano “scagionate” (“spesso compromesse da disturbi psichici”).

E ancora:
“Negli omicidi in ambito lavorativo la vittima è in tutti i casi registrati (12 nel 2002) di sesso
maschile.”

Sugli omicidi in famiglia:
“L’omicidio in famiglia – Nei 223 omicidi in famiglia del 2002 prevalgono le vittime donne (63,2%
dei casi a fronte del 36,8% dei maschi),”

Notare il linguaggio: “donne e MASCHI”… Comunque il divario non è un granchè, di sicuro è ben lontano dalla disinformazione presentata da Lameduck (notate come non ha postato alcuna fonte statistica, ma solo uno sfogo isterico): 63% contro 36%. Il 63% delle vittime donne in famiglia sono quindi 140. Ripeto: 140. In un paese di 60 milioni di persone. Una goccia nell’oceano.

Ancora dal rapporto EURES:
“Le donne uccidono principalmente i
figli (52,9%) i coniugi (23,5%) e i genitori (8,8%).”

Ancora:
“Nei delitti in famiglia si costituiscono o lasciano arrestare principalmente
le donne (70,6% contro il 42,3% degli uomini), mentre gli uomini tendono maggiormente a
suicidarsi (30,7% contro il 2,9% delle donne). Sono tuttavia soprattutto le donne a premeditare
l’omicidio (38,2 contro il 23,5% degli uomini).”

Quindi le donne premeditano l’omicidio più degli uomini, però “spesso sono affette da problemi psichici” (e quale assassino non è affetto da “problemi psichici” ?).

Tutto questo, in un paese di 60 MILIONI DI ABITANTI.

Detto in poche parole: non esiste alcun “femminicidio”, e tutti quelli che hanno plaudito a questo post di Lameduck ci fanno la figura dei boccaloni.

“Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”
Anonimo

Quando si dice la sfiga. Tafanus che, disgraziatamente per Riccardo, è piuttosto ferrato in statistica, gli risponde così:

“@ Riccardo: ogni tanto fa piacere avere dei “maitres-à-penser” fra i nostri commentatori… Dunque, dato che sei stato generoso di particolari, lo sarò anch’io:

-a) La “Eures”, che citi come fosse la bibbia, nessuno sa cosa sia esattamente. Se ti prendi la briga di andare sul loro sito, alla pagina “chi siamo“, scopri che c’è scritto che la Eures è la Eures: non il nome del titolare e/o dei soci, o di un comitato scientifico, o di un board… NIENTE. Niente di niente. Dietro, per quanto ne so io, ci potrebbe essere anche la figlia della mia portinaia, che di professione fa la manicure. Invece (ma devo andare a cercarmi la fonte altrove) c’è tale Fabio Piacenti. Uno spesso sponsorizzato dal criminologo Bruno (quello di Bruno Vespa). Uno che scrive libri che solo la Franco Angeli pubblica. Il che, per gli addetti ai lavori, è quanto dire.

-b) TUTTE le società di ricerca che rispettano determinati standards metodologici sono associate alle ESOMAR, che raccoglie 5.000 accreditati istituti in tutto il mondo. Alla Esomar, la Eures è assolutamente sconosciuta. Vedi motore di ricerca della Esomar . Esattamente come la fantastica Euromedia della paleontologa Ghisleri, che fa sempre e solo sondaggi sulla fiducia a Berlusconi. Committente Euromedia, Acquirente Euromedia. Fiducia al premier 62%, quando tutti gli altri la danno intorno al 40% in discesa. Campione di 1000 telefonate (ma non ci dice quanti siano i “rifiuti”), neanche stratificato per livello di istruzione. Pertanto una casalinga di Voghera di 40 anni è assolutamente assimilabile ad una primaria ospedaliera di oncologia di Udine.

-c) Ma visto che ti sei fatto una cultura sull’opera di Piacenti, ti accontento aggiungendo un suo scritto, che hai accuratamente trascurato, da buon “rabdomante selettivo”:

“…in dieci anni, dal 1997 al 2007, le violenze sessuali sulle donne denunciate sono triplicate, da 1582 a 4500 casi all’anno, e anche in Lazio sono triplicate, passando da 159 a 438 casi all’anno.

Che piagnone, però, queste donne… Poi però il buon Piacenti non ci spiega quali siano i numeri e gli andamenti delle violenze sessuali subite da uomini, da parte di donne. Sarà per la prossima ricerca.

-d) poi ci informi di una cosa che conosciamo tutti, e cioè del fatto che dal 2000 gli omicidi sono in calo, ed aggiungi, radioso: ma allora dov’è il femminicidio? Non saprei, amico, visto che all’interno di un generico “omicidi in calo” non ci dici quale sia il calo di quelli maschili, e quale sia il calo di quelli femminili. Neanche Eures o Euromedia avrebbero saputo fare peggio.

-e) poi ti lasci scappare: “…Delitti in famiglia: a uccidere per motivi passionali sono soprattutto gli uomini (30,7%) (…ma va???…) mentre le donne killer sono spesso compromesse da disturbi psichici (23,6%).” Notare come le donne-killer vengano “scagionate” (“spesso compromesse da disturbi psichici”).

Amico, chi è che le scagiona inventandosi i disturbi psichici: Io? Tu? Lameduck? Oppure la mitica Eures, diventata improvvisamente truffaldina ed inaffidabile?

-f) Amico, mi meraviglia la tua meraviglia che siano in grande maggioranza sia gli ammazzattori che gli ammazzati maschi. Mai sentito parlare di criminalità organizzata, guerra fra bande, rapinatori? E allora? la maggior parte degli ammazzati sono uomini? e allora? chi li ammazza, donne, o altri uomini? In questo passaggio la scemenza delle osservazioni tocca vette altissime.

Amico, sei tanto fuori che non hai capito che qui la matrice del discorso è la violenza “di genere”, non la guerra fra bande di spacciatori, o fra bande per il controllo del movimento terra a Gioia Tauro. E’ tanto difficile, arrivarci? Ci fai le statistiche degli uomini stuprati da donne, e del numero relativo di uomini ammazzati per aver opposto resistenza? Ci citeresti le fonti della Eures? Oppure compri qualsiasi merda a scatola chiusa, senza preoccuparti del percorso scientifico della merda stessa, purchè questa merda abbia il tipo di puzzo che preferisci?

Vedo, ancora, che la Eures fa anche ricerche, quasi sempre per una committenza fascio-laziale. Ma il problema è che persino per la tollerante legge italiana, una ricerca non esiste se non ha i requisiri minimi per essere pubblicata (pubblicazione OBBLIGATORIA) sul sito governativo.

Ebbene, in questo sito la Eures brilla per la sua assoluta assenza. Niente. Zero. Un Istituto Fantasma.

Chiudo con una tua citazione: “Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”.

Aggiungo che ancora più disonesto è colui che non falsifica i dati (troppo scopribile!), ma “seleziona” quelli da dare e quelli da non dare, sceglie fonti di infimo livello, non cita le fonti che la sua fonte non cita, In aggiunta, è assolutamente incapace di condurre un’analisi non cretina, sia pure prendendo per buoni i dati non buoni d’origine.

Mi raccomando, aspettiamo con ansia le statistiche sulle stupratrici. Ci Mancano.”

Fonte: http://lameduck.wordpress.com/2010/07/06/nonsolobeta/

 

Magistrale!