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giovedì 16 febbraio 2012

Chi di giustificazione ferisce di giustificazione perisce!

Uomo-soloSi dice che per capire l’altro si dovrebbe vivere nei suoi panni, indossare la sua pelle. Personalmente, sono una femminista e proprio perché femminista credo nel livellamento delle distanze tra i generi, nell’assenza del predominio di un genere sull’altro.
Non augurerei mai agli uomini l’inversione delle parti con il genere femminile. Eppure talvolta accade ed ogni volta che è accaduto credo di aver avvertito l’evento con la medesima sensibilità che riservo agli episodi di discriminazione e violenza sulle donne.
Lo stupro non è, come si crede, un atto prettamente sessuale. Di rado lo stupro ha a che fare con l’eccitazione erotica. Lo stupro è un atto di dominio, una violenza fine a se stessa ma perpetrata alla parte più nascosta, più privata ed intima del corpo. Lo stupro assomiglia ad un atavico e deviato segnale di ridefinizione dei ruoli in un branco. Lo stuprato è il sottomesso. Lo stupro serve ad umiliarlo ed a ricondurlo nel ruolo di dominato. Ovviamente, secondo un’ottica bestiale ormai marginale ed emarginata dall’evoluzione umana in esseri pensanti e civilizzati.

La prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo

diffamazione contro di me 15 febbraio 2012 dettaglio 2

Benissimo.
Chiediamoci perché ci sono pseudo querele per diffamazione che non vanno avanti e perché ci sono persone in attesa che vadano avanti, forse per dimostrare il capovolgimento della realtà ai propri danni?
Io attendo con ansia ma niente giunge, nessuna onesta e verosimile risposta.

Peccato, perché si potrebbe finalmente chiedere come mai qualcuno vada  in giro violando privacy altrui e diffondendo in giro notizie false.
Sarebbe utile a spiegare ad un po’ di persone la differenza tra un fake ed uno pseudonimo.
Il fake è un personaggio inventato, inesistente, con foto rubate a qualcun’altro. In pratica è un furto d’identità. Uno pseudonimo, invece, è un diritto legalmente riconosciuto, anzi, se si diffama una persona usando lo pseudonimo con il quale questa è riconosciuta, è comunque diffamazione.
Soprattutto, poi, se dietro quello pseudonimo ci sono foto originali, il numero di telefono dell’interessato e se tutti i suoi contatti sono a conoscenza della cosa.
Se adesso volessimo mettere a parte tutti gli utenti di Facebook di una persecuzione partita verso primavera 2010 e comprovata da copioso materiale, penso che si annoierebbero troppe persone.

La costante diffamazione maschilista

15 febbraio 2012

Questa è la pagina falsa che ha rubato il nome e gli iscritti e poi causato la chiusura della prima vera pagina NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE e che tenta da due anni di mettere fuori gioco noi e tutti gli altri blog, siti e pagine in cui si parli di violenza sulle donne.
Oltre a dati completamente falsi, usano profili inventati come quelli di Lorella Tollastro, una donna inesistente, e Stefano Semplice.
Lorella Tollastro non si è mai cancellata dalle nostre pagine e non ha amiche perché Lorella Tollastro NON ESISTE.
Ne abbiamo già parlato in questo post, dimostrando la falsità di alcuni dei loro profili.
Noi considereremo come una diffamazione personale questi annunci e procederemo per legge, secondo il nostro diritto.
I contenuti vergognosi di una pagina che si chiama come la nostra ma che dipinge le donne come una massa di provocatrici, sfruttatrici, lo stupro e la violenza come un diritto maschile, sono sotto gli occhi di tutti.
Non fatevi ingannare dal numero degli iscritti, ottenuto con mezzi scorretti, come scorretto è ogni metodo o dato da loro usato allo scopo di negare l’esistenza della violenza sulle donne ed impedire la difesa di donne e bambini.
Ricordiamo che l’uso di identità fittizie, che la diffusione di concetti fasulli allo scopo di manipolare le masse sono REATI.
In quanto alle loro idee liberali, eccole qui: