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domenica 3 ottobre 2010

Dal mio personale bollettino sui comportamenti sessisti| Valentina Tomasini

femme-noir Oggi, 14h, primo scazzo: cammino tranquillamente tra le bancarelle di un mercato, i commercianti stanno smontando e caricando gli articoli nei camioncini. A un tratto Tizio mi nota e comincia ad attirare la mia attenzione con frasi idiote del tipo "coma va", "hey", "bambina". Parte il calcolo delle possibilità che tutte le donne conoscono; che faccio rispondo? E se sì come? No perché lo sappiamo tutte che se rispondi educatamente il tizio non ti molla più. Se invece rispondi scazzata, (perché anche a noi donne capita di essere scazzate e di non avere voglia di farsi importunare), è probabile che tu ti faccia coprire di insulti; puttana, stronza, frigida ecc. Quindi inghiotto bile e procedo nella mia passeggiata.

Oggi, 19h, secondo scazzo: dopo tante indecisioni mi decido per andare a fare la spesa, cosa che non facevo da due settimane. Avevo davvero poca voglia di trascinare buste pesanti per 500 metri e 5 piani di scale da sola, ma pazienza il mio compagno non c'era e bisogna pur mangiare. Dunque vado al supermercato. Alla cassa comincio a disporre sul rullo gli articoli che avevo scelto. Arriva Caio che guarda il mio carrello e dice una cosa come "Mamma quanta roba, riempi il frigo eh??" con tono di scherno. Ecco riparte nella mia mente, allenata fin dall'adolescenza, lo stesso calcolo di cui sopra. Rispondo, non rispondo. Inghiotto bile come sopra, il viso contratto.

Ecco immagino che sembreranno stupidaggini, sciocchezze eccetera. E ci sarà pure colui o colei che si dirà che devo farmi una scopata e che sono una persona acida. Beh la mia vita sessuale non la svelerò certo su Facebook, a voi decidere se sono acida o meno.

Ma ogni volta che Tizio o Caio si dilettano a rimorchiare me o una qualsiasi poveretta che si trovi nei paraggi  mi ritrovo a chiedermi: come si permettono ? Qual è il senso profondo di questi atteggiamenti ? Perché mai una donna che cammina deve correre il rischio di farsi importunare a ogni angolo ? Perché il punto è che questo capita a qualsiasi donna in qualsiasi situazione; può essere vestita, in tuta da ginnastica, scollacciata, truccata, struccata, con scarpe da tennis o coi tacchi o, appunto, con le buste della spesa in mano. Tutte le donne. E, anche se non sembra, questi comportamenti rappresentano un fattore importante per valutare la preminenza di atti sessisti nella società. A un uomo Caio non avrebbe criticato il contenuto del carrello, un uomo non si sarebbe fatto importunare in piazza da Tizio.

Bisogna sapere che a volte quello che gli uomini definiscono "complimento" è semplicemente un commento inopportuno, e che non siamo "puttane" se non rispondiamo o non apprezziamo. Perché farsi chiamare “bambina” da uno sconosciuto non è "carino" o "simpatico", è una rottura di scatole, è ridurre una donna a un giocattolo, un balocco per l'uomo. I commenti non richiesti rappresentano invece una manifestazione dell'onnipresenza dell'uomo in tutti i nostri affari, un giudizio sulle nostre vite, perché quello che compro non dovrebbe interessare a nessuno e tantomeno suscitare reazioni, anche nel caso che comprassi un vibratore. Non vogliamo essere disturbate come è normale per qualsiasi persona che durante il giorno ha delle cose da sbrigare, dei problemi da risolvere, dei pensieri per la testa.

Nella vita delle donne, ogni volta che si esce da sole, si deve indossare quello che chiamo "l'espressione da battaglia" (bocca chiusa, sguardo dritto davanti a sé, impenetrabile) e cercare di ignorare le frasi, gli sguardi lascivi, i gesti indecenti e tutto il repertorio che il maschio ha inventato per sminuire la donna a oggetto sessuale per eccellenza.

Ovviamente qui non si parla di tutti gli uomini, solo di qualche soggetto in mezzo alla folla, soggetto che riesce però a rovinarti la giornata.

pubblicata da Valentina Tomasini il giorno sabato 2 ottobre 2010 alle ore 0.20

http://www.facebook.com/note.php?note_id=444448374059&ref=notif&notif_t=note_tag