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mercoledì 15 settembre 2010

La violenza del possesso causa la morte di un giovane di 22 anni

0JHSNFDA--180x140 La violenza del possesso si ritorce anche contro i nuovi compagni delle donne perseguitate dai loro ex. Non è il primo caso, purtroppo non sarà l’ultimo.

Ricordiamo, ad esempio, quanto accadde a Regalbuto (Enna) la sera del 9 Maggio 2007 in cui Pietro Arena uccise Antonio Allegra, nuovo compagno della sua ex, Adele Sanfilippo, e prese questa in ostaggio, dopo averla malmenata, minacciando di farle fare la stessa fine dell’Allegra prima di arrendersi e consegnarsi alla polizia.

Oppure ricordiamo la vicenda di Antonio Faccini, individuo disturbato ed ex carabiniere che, dopo avere maltrattato lo moglie per anni (come testimoniano gli stessi parenti di lui), non sopporta l’idea che questa stia ricostruendosi una vita gettandosi alle spalle gli anni da incubo e decide di uccidere lei, la madre di lei ed il nuovo compagno con calcolo e sangue freddo.

Purtroppo, la storia stessa della società italiana è costellata di eventi come questo, riconducibili a concezioni patriarcali e fallocratiche del possesso della donna e della necessità di lavare nel sangue “l’onore”.

Questa volta lo stalking è stato il mezzo con cui la tragedia è stata portata a compimento, spingendo un giovane di 22 anni al suicidio e la sua compagna alla fuga.

Questo, c’è da scommetterci, è un suicidio di cui le aggressive campagne internettiane in difesa di alcuni padri separati, non terranno conto e non definiranno, nel loro ridicolo scimmiottare la casistica dei femminicidi, “maschicidio” se non, eventualmente, per volgerlo contro la donna, altra vittima della storia. Si sa, i maschilisti sanno che a morire sono gli uomini più delle donne ma fanno finta di non sapere che gli uomini sono uccisi a loro volta da altri uomini. Cos’è, quindi, questa strana legittimazione alla violenza all’interno dello stesso genere?

Costrinsero 22enne al suicidio
arrestata una coppia di stalker

Svelato il giallo di un suicidio a Taranto: il giovane si suicidò perché la nuova compagna fu costretta a lasciarlo dopo le intimidazioni del suo ex e di un complice. La ragazza, dopo il suicidio, è fuggita in un'latra località

Taranto - Questa mattina, gli agenti della Squadra Mobile di Taranto hanno arrestato Settimo Belfiore Smiraglia, di 29 anni e Fabio Stola, di 32 anni, con l'accusa di "stalking" in danno di una coppia di giovani conviventi, uno dei quali, un tarantino di appena 22 anni, lo scorso maggio, si suicidò, impiccandosi in un appartamento in via di ristrutturazione nel quartiere Tamburi. Gli investigatori della Squadra Mobile, guidati dal dr. Fabio Abis, sono partiti proprio da quel suicidio; a destare sospetto, la giovane età del suicida, l'atteggiamento fin troppo ostile manifestato dai parenti di quest'ultimo verso la sua compagna, la sparizione da Taranto della stessa.
E' stato necessario un paziente lavoro di investigazione per ricostruire i contorni di una vicenda dai toni assurdamente drammatici, mossa dalla gelosia verso una donna che, maltrattata per anni dal proprio convivente, si sarebbe vista negata la possibilità di rifarsi una vita con un nuovo compagno. In tal modo, la ventiseienne tarantina ha dovuto affrontare la rabbiosa reazione del proprio "ex", Settimo Belfiore Smiraglia, quando questi ha appreso della relazione sentimentale tra la donna ed un nuovo compagno.
Nella spirale di insensata violenza è stato immediatamente risucchiato il ventiduenne, colpevole di avere osato legarsi a quella donna, evidentemente ritenuta, dal suo precedente convivente, un oggetto di sua esclusiva proprietà: ancor più violenta è risultata l'azione dello Smiraglia contro costui, fatta di pestaggi e di altri terribili atti intimidatori, compiuti direttamente ovvero tramite emissari. Fabio Stola, che ospitava presso la sua abitazione la giovane coppia vittima delle vessazioni, li aveva poi allontanati entrambi, rimettendosi ai voleri di Smiraglia, e successivamente, complice dell'uomo nel compiere quegli atti intimidatori che avrebbero dovuto tranciare definitivamente il legame tra i due giovani. Alla fine, la giovane non ha retto ad una simile persecuzione ed ha lasciato il proprio compagno, che dopo qualche tempo, la sera del 24 maggio scorso, incapace di sopportare ulteriormente le vessazioni, si tolse la vita.
Eloquente il drammatico sms inviato dal ventiduenne alla madre, pochi minuti prima di suicidarsi, in cui il riferiva, disperato, di non avere più la forza di andare avanti e di volere raggiungere il proprio padre, defunto da tempo. La ragazza, sconvolta ed intimorita, saputo del suicidio, è fuggita in un'altra località. Gli elementi di prova raccolti dalla Squadra Mobile hanno consentito al pubblico ministero, Vincenzo Petrocelli, di chiedere al gip, Martino Rosati, l'emissione a carico di Smiraglia e Stola della misura cautelare in carcere.

Taranto, 15 Settembre 2010

Costrinsero 22enne al suicidio arrestata una coppia di stalker - Bari - Repubblica.it

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