Riceviamo ed inoltriamo. Che senso ha l’appoggio a chiacchiere di un Ministero per le Pari Opportunità parecchio zoppo e poco paritariamente opportuno che appoggi le iniziative per celebrare l’appello internazionale alla cessazione della violenza sulle donne, se vengono tagliati i fondi per i centri che salvano le donne? Che senso ha dirsi attivi e contrari alla violenza sulle donne se poi ad essere attaccate per prime sono proprio le strutture di accoglienza che aiutano tante donne a mettersi al riparo, a scampare alla loro morte? Che razza di prevenzione sarebbe? Non ci sono i soldi in cassa e quindi si decide di sacrificare la vita delle donne con tante parole di scuse? Noi non ci stiamo. Marciamo per essere la metà della forza economica del Paese, siamo la colonna portante della famiglia, l’unico ammortizzatore sociale che davvero funzioni. Aiutare questo ammortizzatore sociale a sopravvivere dovrebbe essere ovvio e scontato, e invece pare non sia così.
DONNE: D.I.RE., FINANZIARIA STRANGOLA I CENTRI ANTIVIOLENZA
* *(ANSA) - ROMA, 23 NOV -* I Centri antiviolenza chiudono l'uno
dopo l'altro ''strangolati dai tagli della Finanziaria e
dall'ostilita' degli Enti locali, intanto 19 donne vengono
uccise dai partners o ex partners solo in 26 giorni, tra ottobre
e novembre di quest'anno''. E' quanto denuncia D.I.RE. (Donne in
rete contro la violenza), l'associazione che raccoglie 58 centri
antiviolenza in Italia, alle soglie della Giornata
Internazionale contro la Violenza alle Donne, che ricorre
giovedi' 25 novembre.
*In una conferenza alla Casa Internazionale delle Donne di Roma,
le rappresentanti dei centri di Palermo, Cosenza, Viterbo,
Pescara, Udine, Messina, Napoli e Roma hanno fornito la propria
testimonianza per lanciare un allarme sull'inadeguatezza
numerica delle strutture di accoglienza rispetto al bisogno
generato dal fenomeno della violenza nel Paese e sull'esistenza
di leggi regionali che non vengono finanziate.* Secondo D.I.RE.,
infatti, nel 2009 13.587 donne, il 67% delle quali italiane, si
sono rivolte ai centri antiviolenza dell'associazione: il 14,2%
in piu' rispetto al 2008. Nelle strutture che prevedono la
possibilita' di alloggio, sono state ospitate 576 donne e 514
minori, a fronte di una capacita' alloggiativa di 393 posti
letto.
''La realta' del nostro Paese - ha spiegato Concetta Carrano, di
Differenza Donna - e' in contrasto con le indicazioni dell'Onu e
dell'Unione Europea, i cui standard, fissati nel 1999, prevedono
l'esistenza di almeno un centro antiviolenza familiare ogni
10.000 persone e un centro di emergenza ogni 50.000 abitanti''.
Durante la conferenza e' stato sottolineato, inoltre, che i
centri antiviolenza costituiscono un investimento non solo
sociale ma anche economico del Paese, perche' ''una donna
accolta in un centro costa sette volte meno rispetto al caso in
cui viene assistita dai servizi sociali''. ''Esempi virtuosi -
hanno detto le iscritte a Donne in rete - sono i centri di
Differenza Donna nel Lazio, fiore all'occhiello
dell'amministrazione Zingaretti''.
''Sono anni che il ministero ci assicura l'esistenza di un fondo
di 20 milioni di euro - ha concluso Carrano - ma ancora non sono
chiari ne' i tempi ne' i modi di distribuzione''. *(ANSA) ore 13.37
*
Nessun commento:
Posta un commento