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venerdì 8 ottobre 2010

La violenza maschile è un problema di tutti!

 

spranghe E basta, vivaddio! Penso sia da lunga pezza arrivato il momento di fare una riflessione generale sul problema della violenza, dell'aggressività, del sopruso. Autocritica sulla questione umana e su quella maschile nella fattispecie.

Mentre i cervellini asfittici di folle di maschilisti nell'impeto di autoindulgenza spargono notizie sulla violenza DELLE donne che esiste, per carità, ma è statisticamente episodica, ci si dimentica o si fa più verosimilmente finta di dimenticare guerre, missili, sfruttamento della povertà, desertificazione, persecuzione di razze, di ideologie religiose, di ideologie politiche, olocausti, bombe nucleari, cluster bombs, fosforo bianco, nazismo, stalinismo, terrorismo, fanatismo religioso di ogni angolazione della terra, polizia che seda rivolte nel sangue, dittatori sanguinari e poi ancora mafie di tutte le nazioni, criminalità quotidiana, violenza domestica, ultras imbecilli, stragi, sparatorie gratuite, eccetera eccetera.


In tutto questo marasma vuoi vedere che il problema sono le femministe che osano lamentarsi perché vengono stuprate ed ammazzate le donne? Non si deve? Dobbiamo stare tutte zitte e tenerci le infibulazioni, il burqa o il femminicidio quotidiano e trasversale?
Invece guardateci: noi facciamo qualcosa contro la violenza ma tanti criticoni inutili cosa fanno?

Ed è proprio quello che vogliamo fare. Noi non vogliamo far sentire colpevole chi non è colpevole.

Moltissimi penseranno “Ma io non ho fatto nulla, non ho ammazzato nessuno, non ho mai alzato un dito su moglie e figli, neppure sul cane. Sono vegetariano, sono animalista, mi metto in riflessione quando devo uccidere una mosca, me ne sto tranquillo per i fatti miei in poltrona e mi piace persino leggere!” ma certo, figuriamoci se qualsiasi donna abbia mai intenzione di puntare il dito e dire “Sei colpevole anche tu per osmosi, per propagazione, per appartenenza, per proprietà transitiva, per sillogismo aristotelico, eccetera” !

Però guardateci: noi scendiamo in piazza, accendiamo candele, organizziamo fiaccolate, scriviamo cortometraggi, combattiamo la pubblicità sessista, scriviamo libri, apriamo centri antiviolenza, offriamo patrocini gratuiti, chiediamo tutela, chiediamo rieducazione al pluralismo, riempiamo la rete di articoli e blogs per chiedere una revisione della cultura generale che genera figli degeneri, maschi violenti, maschi prepotenti.

Muoiono 450 uomini all’anno contro 150 donne? E allora? Non vediamo nessuno fare alcunché per fermare la carneficina annuale degli uomini sugli uomini. La mafia è universalmente condannata e combattuta, ok ma la violenza ordinaria? La violenza degli ultras? Ma da quanti anni non si scende a manifestare contro la guerra? Siamo rimaste solo noi le ultime sessantottine idealiste? Perché non si manifesta contro la tortura? Perché non sono gli uomini stessi a pretendere che si diffonda la cultura del pacifismo? Perché non si insegna, per esempio, che  guidare in auto non è una gara tra galli e che non è necessario correre, sfoggiare auto potenti, sorpassare tutti mettendosi a strombazzare e lampeggiare sotto i paraurti di chi vuole solo arrivare dove deve arrivare, normalmente? Perché l’educazione civica è secondaria, la religione è primaria, il machismo impera in tv e nella cultura conservatorista e fascista e gli uomini stessi non si ribellano a questo brodo perfetto per allevare prepotenti e violenti?

Perché gli uomini non scendono in piazza per dire basta alla carneficina quotidiana e urlare “La mia vita è mia e quando voglio morire lo decido io o la natura?”.

Mentre passavo questi mesi documentando la violenza sulle donne, mi sono passate sotto il naso notizie assurde di violenza tra uomini. Per esempio:

- 4 Marzo 2009. Uccide fratello perché davanti al televisore.

- 16 Aprile 2009. Ucciso per un parcheggio.

- 31 Gennaio 2010. Ucciso per una sigaretta.

- 30 Aprile 2010. Uccide il fratello per la Playstation.

- 21 Luglio 2010. Uccide patrigno e ferisce fratello.

- 23 Luglio 2010. Ucciso per una birra.

- 9 Agosto 2010. Uccide fratello a colpi di mannaia.

- 4 Settembre 2010. Tenta di uccidere il fratello perché il lavandino è sporco.

- 29 Settembre 2010. Uccide il fratello con un colpo di arma alla testa.

E visto che muoiono mediamente 450 italiani maschi all’anno, la lista è lunghissima.

Nel 2006 sono morti 423 maschi e 205 femmine; il 92,8% degli aggressori era di sesso maschile, il 7,2% degli aggressori era di sesso femminile.

Nel 2007 sono morti 461 maschi e 159 femmine; Il 95,7% degli aggressori era di sesso maschile, il 4,3% degli aggressori era di sesso femminile.

Nel 2008 sono morti 451 maschi e 159 femmine; il 97,3% degli aggressori era di sesso maschile, il 2,7% degli aggressori era di sesso femminile.

Nel 2009, 412 uomini ammazzati contro 161 donne; il 95,4% degli aggressori era di sesso maschile, il 4,6% degli aggressori era di sesso femminile, come possiamo leggere qui, su un sito al di sopra di ogni sospetto di faziosità.

Dite che il problema non sussiste? Il femminicidio non esiste? La violenza di genere non esiste? Le donne che denunciano violenza maschile rivolgono un insulto alla totalità degli uomini? Non è un tentativo di chiedere alla parte sana del genere maschile di fare qualcosa per porre un freno all’andazzo? Dobbiamo rassegnarci al fatalismo? Dobbiamo continuare ad assistere all’avanzata della mentalità fascista che vuole insegnare le tecniche di guerra nelle scuole superiori del nord? Dobbiamo rassegnarci alla mentalità leghista secondo cui solo gli stranieri delinquono e le mogli italiane vengono uccise dai mariti per questioni private o peggio, perché insultano la paternità? Devo proseguire ancora per molto o apriamo gli occhi all’ovvietà e smettiamo di vivere con la testa nella sabbia?

La violenza non è un fatto a cui ci si deve tutti rassegnare. La violenza può diminuire sensibilmente, soprattutto se tutti facciamo qualcosa in una direzione comune.

Pretendere a gran voce la certezza della pena, l’aumento del numero delle carceri, una vita carceraria più umana e volta alla rieducazione, un maggior numero di case di correzione per adolescenti, il recupero degli emarginati, il sostegno delle famiglie a rischio, l’azzeramento della sottocultura machista, non è assurdo. è assurdo che ci si lagni senza mai far nulla. è assurdo che ci si culli nel fatalismo.

Ecco una ricerca sulla violenza collettiva, per aiutarci alla riflessione: http://www.supportoallevittime.it/ita/doc/LA%20VIOLENZA%20COLLETTIVA_INAKI_MARKEZ.pdf

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