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domenica 10 aprile 2011

Così i maschilisti tentarono di boicottare la manifestazione del 13 Febbraio 2011

Allibita, mi imbatto in questo testo. Evidentemente, un tentativo disperato di trattenere il maggior numero possibile di uomini  dal partecipare a quella che il fanatico terrore di un gruppo di squinternati deve avere immaginato essere non una manifestazione per chiedere la dignità delle donne, calpestata dalle azioni e dalle parole di un Presidente del Consiglio che non meritiamo, ma un convegno di pazzoidi da disertare. Sto parlando, ovviamente, della riuscitissima manifestazione del 13 Febbraio 2011 che ha avuto luogo nelle principali piazze italiane trascinando in strada, tra canti e balli ben poco sessisti, oltre un milione di uomini e donne.

Per l’esattezza mi sono imbattuta in questo testo su Facebook e precisamente qui: http://www.facebook.com/notes/no-alla-violenza-sulle-donne/lettera-aperta-ai-maschi-italiani-da-httpmaschiselvaticiblogsomecom20110209lette/10150387055530005

lettera aperta ai maschi italiani da http--maschiselvatici_blogsome_com-2011-02-09-lettera-aperta-ai-maschi-italiani-.dettaglio

E, così, abbiamo anche un’altra prova che la famosa pagina NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE è l’ammiraglia di una lunga serie di quasi 350 pagine aperte su Facebook da soggetti di fede maschilista in lotta contro il femminismo, allo scopo di diffamarlo ed allontanare donne ed uomini da esso, spaventando le persone più deboli mentalmente ed ignoranti. La violenza sulle donne a loro non interessa se non per smentirne l’esistenza stessa. Non è salvare vite femminili che preme a questa gente ma sporcare la reputazione di chi lotta per impedire altri femminicidi. La menzogna costante che queste pagine trasmettono attraverso i loro links, tutti provenienti dagli stessi siti, dagli stessi server, dalle stesse persone, serve a togliere alle donne strumenti di autodifesa come i consultori ed i centri antiviolenza ed a generare odio e disprezzo nei confronti di chiunque non si allinei col pensiero maschilista. Il loro paritarismo è capovolto con ragionamenti da contorsionista. Essi partono dal presupposto che le donne siano il sesso privilegiato da fantomatiche ed inesistenti leggi femministe. Il loro scopo è quello di cambiare le leggi sul divorzio e sull’affido in maniera da renderle ancora più vantaggiose per i soli uomini. Il loro mezzo è alterare la percezione della realtà di chi legge e far bere alla gente un cumulo di luoghi comuni fasulli che portino gli uomini a ribellarsi alle donne ed a riportarle ai ruoli di un tempo.

Ma leggiamo questa lettera e commentiamola insieme:

“Caro fratello maschio,

Molti uomini si offenderebbero per un incipit del genere e chiederebbero la ragione di tanta confidenza. Non tutti si sentono parte di una corporazione in quanto maschi, anzi, molti rivendicano la loro diversità e/o unicità, anche se questo per i maschilisti è inconcepibile.

ci sono buone probabilità che il giorno 13 febbraio 2011 tua moglie, la tua convivente, fidanzata o compagna partecipi ad una annunciata manifestazione nazionale.

Cosa che evidentemente ha tutta la libertà e il diritto di fare. Ça va sans dire!

Meno male! La partenza è buona e i maschi selvatici riconoscono alle loro donne il diritto di partecipare ad una manifestazione!

Bene! Perché non approfittare di questa opportunità inattesa per organizzare qualcosa con i tuoi amici e colleghi?

Qualcosa di esclusivamente maschile. Una escursione in montagna, con tanto di pranzo al sacco e pernottamento in rifugio o meglio ancora in un bivacco; un’uscita in barca con corollario di pesce, vin bianco, sigaro e chiacchiere; una emozionante discesa in grotta, giù nel ventre della terra, coi silenzi tipici che la caratterizzano… Ma anche una semplice partita di calcio, con doccia interminabile e col terzo tempo che così spontaneamente e goderecciamente slitta nel quarto e nel quinto… I più spirituali potrebbero pensare ad un incontro di riflessione e confronto in un convento, ad esempio.

Insomma quello che normalmente i maschi fanno quando sono fra loro.

Non mi risulta che solitamente i “maschi “ (termine da pronunciare battendosi il petto gonfio d’orgoglio coi pugni e mostrando il pelo incolto attraverso l’ampia sbottonatura della camicia) quando sono insieme vadano ad improvvisarsi speleologi e né tantomeno li si vedono facilmente organizzarsi per uscite di gruppo… in un convento! Più facile la battuta di pesca e la partita di calcio. Ma i maschi selvatici tentano di rivendicare una sorta di spessore intellettuale per non essere, come al solito, assimilati ai trogloditi. Ma non è colpa nostra se hanno scelto proprio di chiamarsi “maschi selvatici”!
Lungi da me il cedere a facili battute, servite su piatti d’argento e che sarebbero il menu di qualsiasi altro uomo che non si sentisse in vena di farsi etichettare nel branco dei “maschi selvatici” e che a fare lo speleologo, magari, ci va da sempre con colleghi e colleghe, senza aver mai interpretato questa attività come un rituale tipicamente virile.

Poi, dopo questa giornata di rinvigorente condivisione maschile, potrai tornare con maggior energia e forza alla tua vita familiare e di coppia, che senz’altro ne trarrà beneficio.

Sì, magari se, di ritorno dalle scampagnate nelle grotte, questi maschi non pretendono che siano le loro donne a lavargli i calzini sporchi di terra, non è da escludere un eventuale beneficio.

Ah… Può darsi che la tua moglie/fidanzata/compagna torni non troppo serena dal raduno, dove, probabilmente, avrà urlato per ore terribili slogan contro i maschi…

Eh sì, se ci fossero andati anche loro, avrebbero verificato che le piazze erano piene di donne ed uomini insieme, di famiglie con i bambini nei passeggini e i cani al guinzaglio, che gli slogans erano tutti contro un certo Papi Silvio. Nessuna aveva portato le cesoie da casa per tagliare via il primo pene di passaggio.

Tu vedi di essere paziente ed aiutarla per quel che puoi.

Stupendo appello paternalistico davanti alle debolezze della povera e labile mente femminile. Sentitamente, ringraziamo chinando il capo.

Falle intendere con ferma dolcezza che hai capito quella sua richiesta di autonomia – sì,è vero, senza prenderla poi così sul serio - ma che non per questo l’hai abbandonata a sé stessa, così come, allo stesso modo, tu non ti sei sentito abbandonato. Confermale che il tuo sguardo responsabile, libero e desiderante è ancora su di lei, e che ancora e ancora le garantirai la tua attenzione, il tuo amore, la tua autorevole e amorevole presenza.

Ecco, l’importante è non prendere le richieste di autonomia troppo sul serio. Eh già, sono solo chiacchiere ma questi “maschi selvatici” sanno che, dopo essersi sfogate urlando slogans tremendi contro i MASCHI, le loro donne torneranno a lavare i piatti sporchi ed a raccogliere calzini, come del resto è successo dopo la tremenda rivoluzione femminista (che, ricordiamolo, non ha ucciso proprio nessuno, anzi). L’unica differenza è che oggi, nella maggioranza delle coppie italiane, lei ha un titolo di studio superiore a quello di lui ma per i maschilisti è sempre lui a dover trattare lei come se fosse scema.

Che delizioso appello! Sembra un manuale educativo per bambini, o peggio, per cani.
Maschi, fate le carezzine alle vostre femmine di ritorno dal sabba infernale, così che asciughino la bava dalle loro bocche furiose e tornino a cuccia!

Dille che ti dissoci da tutti e tutte coloro che la tradiscono, considerandola come un Panda capriccioso e incapace, e che la apprezzi per quel che è, per quel che fa e per quello che riuscite a costruire insieme.

Veramente è proprio il contrario. Il femminismo è ancora tra i piedi ed in piedi proprio perché la società maschilista ha distorto il suo messaggio cercando di far passare la donna per un panda capriccioso ed incapace. Invece noi vogliamo –toh, guarda che strano!- essere libere di esprimere le nostre capacità al di fuori dei recinti protetti in cui voi “maschi selvatici” ci rinchiudete pur di tenervi il potere ben stretto.

Poi prenota con lei un week end che combini cultura e relax… un agriturismo nei pressi di una città d’arte, un centro benessere… fai decidere a lei, e ne sarete contenti entrambi.

Ecco, poi  un altro utile suggerimento per i confratelli piselluti: “fai il maschio” e prenota tu (già, perché noi donne sappiamo guardare solo le fotografie delle brossure delle agenzie di viaggi ma siamo incapaci di organizzare alcunché, figurarsi poi fare una telefonata ad un albergo!) il viaggio che tu le avrai magnanimamente concesso di scegliere.

Infine, pienamente… godetevela!”

Sì, che si sa che le donne sono acide quando fanno poco sesso e che questo è il modo più piacevole per tenerle a bada ed addolcirle!
Suggerisco di completare il tutto con un biscottino per cani ed un “brava…(inserire il nome della fidanzata/convivente/moglie/compagna al posto dei puntini)!”, una strattonatina al guinzaglio, in caso si distragga e non cammini al passo e vedrete che passerà loro la voglia di odiare i “maschi”.

Dispiace tanto per questi poveri ragazzi, convinti di essere il centro del mondo, terrorizzati a morte dalle donne che riescono ad unirsi e ad organizzare iniziative e manifestazioni meravigliose, come quella del 13 Febbraio, ma devo informarli anche che gli slogans più sessisti erano rivolti proprio contro altre donne.

Se devo fare qualche appunto, nonostante si sia tentato di raddrizzare l’indirizzo della cosa, che prendeva strade pericolosamente moralistiche e borghesi e rischiava di curvare nettamente verso una manifestazione contro la prostituzione femminile d’alto bordo, è per qualche cartello che di tanto in tanto prendeva di mira il nostro premier usando le solite associazioni con le professioniste del sesso, definite con i soliti termini colloquiali ed altamente sessisti.
Per il resto è stata una manifestazione colorata, allegra, spiritosa. C’erano sia le sciarpe bianche che gli ombrelli rossi. C’erano tante donne che stanno reinventando la nuova ondata del femminismo, quella che adesso chiede i risultati della precedente, quella che sente che le donne abbiano dimostrato egregiamente le loro capacità tanto da pretendere di non dovere più lavorare il doppio per vedersele riconosciute. E, come ho detto, c’erano donne di tutte le età, dalle neonate in passeggino alle signore anziane coi cartelli e c’erano tantissimi uomini. Forse, addirittura, la metà della piazza era composta da uomini tendenzialmente non maschilisti e indifferenti ai richiami dei “maschi selvatici”.

Nella piazza in cui io mi trovavo con il mio compagno, maschio autonomo ed intellettualmente valido abbastanza da non farsi dire da nessuno come dovrebbe comportarsi e cosa dovrebbe pensare, è stato un riempirsi il cuore di gioia nel vedere la gente ballare tenendosi per mano, cantare, suonare per ore, liberarsi dall’oppressione di un falso conservatorismo ipocrita che vuole ripiegare per sempre donne ed uomini nei loro scatoli perché, ricordatevelo, mettervi addosso una divisa è il primo passo per costringervi a marciare sotto gli ordini di qualcuno.

13022011834

Uomini e donne in piazza insieme contro una visione svilita ed oggettivizzata della donna

 

13022011838

Se non ci libereremo dei maschilisti ora, allora quando?

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