Purtroppo, anche se non piace leggerlo, i maschilisti fanno violenza alle donne anche quando ne parlano male e ne ostacolano il cammino verso la parità.
Siccome anch’io rientro tra le sconvolte nel verificare che tra tanti siti maschilisti conservatori di destra (oops, pardon, un uccellino falsario va in giro cinguettando che non esistono siti o movimenti “maschilisti” o “misogini”, dimenticavo! Esistono siti e movimenti “diversamente paritaristi e antisessisti” o “diversamente amanti delle donne” o meglio, esistono siti di maschi che non hanno le palle di chiamarsi apertamente ed onestamente “maschilisti” e “misogini” quali sono) ce ne sia uno sedicente di pseudo-sinistra (ovvero, UominiBeta.org ), non posso fare a meno di non riportare questo commento, rinvenuto sotto quest’altro post di Lameduck :
LukeCage ha detto...
"UNA SFIDA TEMERARIA
Saluto con aperto compiacimento l’iniziativa di Fabrizio Marchi, che si presenta ora nel web come un fatto nuovo e straordinariamente significativo nel panorama del movimento maschile italiano, sin qui
parziale sul piano filosofico e monco su quello sociologico. L’assenza pressoché totale di una proposta di interpretazione e di azione nel conflitto tra i sessi proveniente da quella che ancora si chiama
Sinistra, è la grande falla, il buco nero del MoMas*. Ne vedremo le ragioni a suo tempo.
La sola ipotesi che un’analisi non femminista e, peggio ancora, antifemminista possa muovere da posizioni di Sinistra è percepita come assurda, autocontraddittoria e irrazionale. Un’enormità. Un delirio.
Poiché la Sinistra sta (o stava ?!) dalla parte dei deboli, deve stare ad ogni costo e sempre dalla parte delle femmine: questo è il dogma. Femmina=vittima e maschio=oppressore è l’equazione che incastra mezza società e ne paralizza pensieri, parole e azioni. Anche quella massa maschile che da tempo sente che i limiti dell’equità, della parità e dell’equilibrio sono stati abbondantemente superati, non osa pensare che sia giunta l’ora di riconsiderare l’intera questione. Una sofferenza sorda, un doloroso imbarazzo hanno sin qui chiuso la bocca a milioni di uomini.
Ora la proposta di Marchi, esplicitamente rivolta agli uomini della base sociale, ai naviganti di Terza Classe, apre la breccia e buca il diaframma. Iniziativa al limite del temerario, lacerante e provocatoria,
che può e deve fare a pezzi un tabù ed offrire agli uomini la prima delle libertà, quella psicologica. Il poter pensare che anche tu, maschio, hai il diritto di avere dei diritti. Primo dei quali quello di essere l’autore del tuo racconto.
Nuova pietra dello scandalo nella quale uno dopo l’altro, milioni di silenti devono inciampare.
A questa iniziativa il mio appoggio aperto e il mio contributo.
State pur certi che ne vedremo delle belle.
Rino Della Vecchia"
*Movimento/i Maschile/i “Fonte: http://ilblogdilameduck.blogspot.com/2010/03/uomini-beta-e-uomini-con-il-raggio.html
A parte la nuova moda ipocrita di negare la definizione di “maschilista” ed autodefinirsi “movimento maschile” o “movimento mascolinista” (allora, a questo punto, noi femministe dovremmo definirci “movimento femminile” o “movimento femminilista” solo perché i neomaschilisti hanno fatto di tutto per infangare il termine “femminismo”, metterlo allo stesso lurido piano del termine “maschilismo” privandolo della sua nobile storia di reale paritarismo ed antisessismo e dei suoi nobili scopi realmente paritaristi ed antisessisti, e renderlo additabile come una qualità criminale? Ma noi non siamo mica vigliacche ed ipocrite!) ma è davvero esilarante la parte che ho sottolineato. In pratica, la sinistra che dovrebbe difendere i deboli sarebbe perfettamente coerente quando si manifesta in questa inedita versione maschilista perché la dicotomia “donna=vittima” e “uomo=carnefice” non esisterebbe più in quanto noi donne avremmo da tempo superato i limiti della parità (dove? come? quando? Io dov’ero, visto che non me ne sono accorta? Superare la parità significa decidere di non darla o di lasciare un uomo?) e che altrimenti gli uomini se la raccontano da sola (visto che la parità non è affatto raggiunta, figuriamoci superata!).
Ah, ecco, adesso mi spiego a che servono le statistiche manomesse che negano la realtà del fatto che ci sono maschi violenti che non permettono alle donne di lasciarli, pena la condanna a morte: servono a raccontarsela da soli!
E cosa ci sarebbe di temerario ed originale nel riunirsi tra maschi rancorosi e sputare veleno sul sesso femminile? è forse una novità? Oddio, ma vuoi vedere che questi sono i primi uomini della storia del mondo a parlare male delle donne? In che dimensione parallela ho vissuto, finora?
Vado, fiduciosa, sul loro sito un po’ prevenuta, lo ammetto, perché il fatto che siano di sinistra mi ben dispone istintivamente. Penso “saranno stronzetti ma non stronzoni come quegli altri fasci!” e, invece, ci resto malissimo perché, a differenza dei siti femministi, in cui si parla male solo di soggetti maschilisti e violenti, qui, invece, ritrovo vomitati i peggiori luoghi comuni da trattoria di terz’ordine su TUTTE le donne. Ci ritrovo persino materializzata la mia profezia! Un giorno, infatti, scrissi che era tanto insopportabile questo piagnisteo da maschietti feriti che non mi sarei stupita che durante le tragedie collettive il grido: “Prima le donne e i bambini!” un giorno sarebbe stato sostituito da “Prima gli uomini maschi!”.
E infatti…fortuna che non scrivono molto. Questo post è del 28 Novembre 2009.
Una lagna su come nella tragedia del Titanic morirono molti più uomini che donne, tragedia che poi, addirittura, assurge rocambolescamente a metafora di vita raccontando la baggianata che gli uomini da sempre morirebbero per le donne.
1) Un tempo si gridava di portare in salvo donne e bambini per primi sia perché fisicamente svantaggiati e poi perché le madri erano quelle che i bambini li accudivano ma sappiamo bene che se una tragedia simile scoppiasse oggi gli “uomini maschi” si costruirebbero zattere di corpi di donne e userebbero i bambini come pagaie per mettersi in salvo. Non c’è dubbio. Alle fortunate non resterebbe altro che sperare di essere salvate da qualche residuato di vero uomo di una volta, ovvero non uno dei piagnucolosi mammoni del 2010, allevati da madri veterofemministe iperprotettive e ricche (perché di certo l’errore del femminismo è stato di non avere più vigilato e di avere vissuto di rendita).
2)Gli uomini morirebbero per le donne? Nessuna di noi mai al mondo vi ha chiesto alcuna delle vostre stupide guerre nelle quali le prime ad essere stuprate, torturate e squartate siamo sempre noi. Inutile tirare in ballo Elena di Troia e Messalina: pare siano leggende.
3) Via, poi, uno stupido elenco di professioni pericolose che non verrebbero intraprese dalle donne per, chissà (cosa volete sottintendere?), vigliaccheria? Falegnami donne (ho sempre sognato d’imparare a lavorare il legno. Ci sono donne che si dedicano al bricolage in casa. Non decoupage ma proprio bricolage, visto che gli uomini che sanno usare il trapano sembrano essere estinti e quei pochi in vita guadagnano più dei calciatori. Ah, mio zio è un falegname ed ha ben 20 dita totali, tra mani e piedi. Magari basta essere un po’ precisi ed attenti. Mio zio lo è.), operaie della Thyessen donne non ce ne sono semplicemente perché non assumono donne. Non chiediamo noi di starcene a casa. Vi è mai venuto in mente che i lavori disponibili per le donne sono sempre e solo gli stessi? A dire il vero, di recente un’operaia ci ha rimesso 4 dita. Sarà che la cultura cinese è leggermente diversa da quella europea. Ogni tanto anche qualche operaia si fa male. In compenso ci sono gli incidenti domestici. In compenso una casalinga sfacchina, si gioca la salute e rischia la pelle immensamente di più dei maritini impiegati che passano la giornata in pausa-caffè a guardare nelle scollature delle colleghe ( e poi muoiono di diabete ed infarto, chissà perché). E poi, last but not least, le donne hanno fatto di tutto, a dire il vero, anche le minatrici e anche le pescatrici o le aviatrici in guerra ma sono state rimosse o ignorate esattamente come tutte le altre donne scienziate, filosofe, letterate, pittrici, compositrici, eccetera, che non hanno mai visto la luce dei libri di storia. Si ricordano solo le mondine grazie a qualche canzoncina e a qualche film passato alla notorietà per il florido corpo di qualche attrice in pantaloncini.
Queste sono le ara, le leggendarie pescatrici giapponesi in cerca di abaloni. Ancora una ara in immersione.
e questa sopra è l’unico tipo di pescatrice donna che goda di una qualche considerazione nel mondo occidentale
Ci sono ancora un sacco di motivi per cui gli uomini muoiono e le donne no, tranne le stragi del sabato sera o gli incidenti in moto, in cui le donne non guidano mai ma muoiono sempre e se guidano le donne, in genere, arrivano sane e salve a destinazione anche quando hanno alzato il gomito. Le donne non muoiono quasi mai per mafia o camorra. In genere le vittime sono quelle che passavano di lì o erano imparentate con teste di caxxo della mafia. Le donne non muoiono mai per lanci spontanei dalle finestre degli alberghi in preda ad ebbrezza alcolica, ecco. Mi sembrano tutti esempi validissimi.
In compenso, gli uomini non muoiono mai per stupro di gruppo o da parte di un singolo individuo femminile. Gli uomini non muoiono mai di parto. Gli uomini non muoiono mai in guerre scatenate, condotte, amministrate e combattute da donne. Gli uomini non sono mai morti per bombe atomiche ideate, costruite e sganciate da donne. Gli uomini non muoiono quasi mai uccisi da rapinatrici donne. Gli uomini muoiono molto di per mano femminile.
Anche nelle fabbriche, i padroni che truffano il fisco e non attuano le norme di sicurezza sono quasi sempre altri ometti, proprio come le vittime.
4) Infine, come poteva non mancare la lagna basata sul luogo comune cosmico che le donne la darebbero solo ai ricchi&potenti? Allora ci risiamo: avete capito la differenza tra una femminista ed una velina? Le veline escono coi calciatori e coi papi Silvio e le femministe escono con gli intellettuali sfigati e coi ragazzi della porta accanto. Evidentemente, non rientrate in nessuna di queste categorie se siete così avvelenati con le donne tutte perché non ve la danno.
Tutto il resto del sito verte sul semplice concetto “vi odiamo perché non ce la date. Datecela di più” ( Sono andato a puttane, Dalla, Reciprocità e spontaneità, salvo poi etichettare come “puttane” tutte quelle che la danno e non eleggerle mai a papabili fidanzate se ve la mollano la prima sera, senza avervi fatti soffrire ed illudervi di esservela sudata e guadagnata, perché forse non ve ne rendete conto ma i veri incoerenti siete voi).
Questa sarebbe una femminista secondo la visione dei misogini
Insomma, sperano che qualche pollastra ansiosa di compiacere il maschio e di non finire sola, zitella e abbandonata, diventi complice e spontanea e la dia senza aspettarsi, poi, di essere presentata a casa di mammà. Insomma, dammela e via, da buoni amici, altrimenti mi tocca andare a puttane e mi sento a disagio perché lei è fredda, finge, non c’è sfizio, eccetera. In definitiva, la colpa del fatto che esiste lo sfruttamento della prostituzione è sempre e solo della donna, colpevole di non darla abbastanza. La desse di più, non esisterebbero femminismo e maschilismo, non esisterebbero siti imbecilli come questo e la pace nel mondo regnerebbe sovrana. Basterebbe così poco. Loro si immolano per noi sul Titanic o in guerra e noi facciamo resistenza persino a barattare una cena con un pompino! Dopo tutto lo sforzo e la noia terrificante di sottoporsi ai rituali del corteggiamento, scegliere la pizzeria, farti una telefonata,…!Siamo proprio delle ingrate ( se li chiami tu anche una sola volta loro ti etichettano subito come una disperata morta di caxxo, rompimaroni e pure futura stalker ma se non li chiami si lamentano che devono essere sempre loro a farsi vivi)!
In ultima analisi mi sembra di intuire che io sono rimasta di sinistra, continuo a difendere i più deboli, gli operai, i precari, gli immigrati, le donne, i bambini, gli animali e continuo ad uscire con gli sfigati squattrinati nelle loro utilitarie scassate, continuo a pagare la mia parte di conto al ristorante e continuo a darla a chi mi pare solo perché mi pare o mi piace quello che pensa e continuo a prendermi addosso le colpe di irraggiungibili strafighe, sicuramente destrorse o qualunquiste menefreghiste, che ignorano poveri maschietti irrisolti che aprono, poi, siti contro quelle come me.
Invece questi di sinistra a me non sembrano, proprio.
Infine una manfrina sulla politica del sito che, a parte le apparenze, sarebbe tutta politically correct, per la pace, la fratellanza, l’uguaglianza e bla bla.
E che c’entra, voi mi vendete sovrappeso ma anch’io nella mia policy ho scritto che la mia filosofia è basata sul peso-forma!
P.S. Per rimettermi in sesto, ho dovuto rileggermi questo appello di Maschile Plurale, scritto da uomini che non si limitano a scrivere proclami di paritarismo ed indirizzato proprio a quelli come Paolo Barnard…
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