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sabato 25 settembre 2010

Con dolore

parto Non ho mai sognato il principe azzurro, il matrimonio in bianco, la famiglia del mulino bianco. In effetti mi hanno sempre considerata una bambina un po' strana. In particolare ho paura del parto. All' età di 12 anni ho realizzato che l'idea di un dolore così prolungato e acuto mi sembrava aberrante, ingiusto, nonostante la società e, soprattutto, certi uomini, affermino che sia la cosa più naturale e spontanea del mondo per una donna.
Saranno stati i vari film e cartoni animati, mostranti terribili urla durante il parto, ma partorire non mi è mai sembrata questa goduria, né una passeggiata.
La consapevolezza del fatto che in passato (e a dire la verità, ancora oggi, anche se molto di meno) il parto poteva condurre alla morte, ha reso la maternità ai miei occhi assai poco desiderabile.
Ad esempio oggigiorno succede ancora qualcosa del
genere.
Una donna è morta per complicazioni post partum (una crisi cardiaca, pare) dopo aver subito un cesareo per far nascere i tre gemelli dagli embrioni che aveva dovuto farsi impiantare per usufruire della fecondazione assistita (la famosa incivilissima legge 40, che sancisce che un embrione è più importante della salute della donna).
Dopo aver appreso la notizia, mi sono trovata per puro caso a riflettere sul dolore del parto con una donna che soffre di una tremenda malattia che le complicherebbe un'eventuale gravidanza.
Si discuteva  su se fosse possibile partorire senza provare atroci dolori, e se l'epidurale funzionasse e riuscisse a non far sentire atroci tormenti.
Sosteneva che non possiamo sapere in anticipo quanto soffriremo durante il parto, e che noi donne dovremmo rivendicare il diritto a poter usufruire di antidolorifici dietro richiesta.
Si fa tanto per difendere la legge 194 e il diritto -sacrosanto- ad abortire, ma abbiamo dato poca importanza alla possibilità di non provare dolore ( o almeno, provarne poco) nel figliare, invece di rischiare salute e vita!
Oggigiorno esistono tanti modi per evitare il dolore, perché soffrire inutilmente? Ha senso passare l'inferno per mettere al mondo un figlio in nome della 'naturalezza' ? Non è un po' come operarsi senza anestesia perché 'nei secoli passati usava così'?
Perché' far soffrire una persona se si potrebbe evitare?
Del resto è diffusissimo il parto cesareo, che i dottori somministrano anche quando manchi un vero motivo terapeutico.
Invece la famigerata epidurale non viene quasi mai concessa gratis a causa del costo elevato: in alcuni ospedali per ottenerla si devono pagare anche 600 euro.
Sarebbe questo il welfare? Sarebbe questo uno dei 'privilegi' che le donne, secondo un nutrito gruppo di misogini anacronistici, avrebbero?
Sembra davvero sempre maggiore il divario tra persona benestanti e indigenti. Chi non ha i soldi per pagare sembra essere lasciato a soffrire, quando non addirittura peggio. Eppure avremmo tutt* bisogno di cure.
Sarebbe bello se ogni donna potesse essere libera di vivere il parto senza sentirsi squarciare dentro, senza venire annientata da atroci dolori prolungati.
Dovremmo cercare di combattere per conquistarci questo diritto, nonostante in quest'epoca forze reazionarie si stiano muovendo per strapparci anche quei diritti che sembravano definitivamente acquisiti.
Non è giusto soffrire senza poter scegliere di stare meglio!
Non è giusto soffrire perché' così parrebbe volere la natura: se dovessimo seguire questo ragionamento dovremmo assoggettarci a tante cose che ormai rifiutiamo.
La natura ha creato i virus che ci attaccano, cosa dovremmo fare, tenerli perché hanno diritto alla vita anche loro?
La natura ha creato terribili e disastrosi uragani, dovremmo accettarli in quanto 'naturali' e smettere di evitarli, di allertare ed aiutare la popolazione colpita?
Tutto può essere considerato naturale, ma sappiamo bene che l'uomo ha da sempre utilizzato l'originaria dote fornitaci (l’intelletto) da madre natura per migliorare la qualità della vita.
Chi di voi, se provasse un atroce dolore, per esempio, nella minzione, non cercherebbe un modo per farlo passare?
Lo stesso ragionamento deve essere applicato al parto. E' giusto che le donne possano assolvere alla loro funzione riproduttiva nella massima sicurezza e senza grandi dolori. Qualcuno potrebbe obiettare che non tutte le donne soffrono molto durante il travaglio, ma perché abbandonare a sé stesse coloro che sono , diciamo, meno fortunate da questo punto di vista? La natura va corretta quando è ingiusta!
E a questo punto non posso fare a meno di ricordare alcuni politici che predicano contro le donne italiane colpevoli di non procreare abbastanza...ma con quale coraggio!!!
Prima di tutto, mettiamo in chiaro che non siamo delle macchinette incubatrici oggetti per sfornare esseri umani, nonostante quello che pensano certi australopitechi neo mascolinisti mai evoluti.
Secondo, sappiate che molte di noi procreerebbero anche se potessero usufruire del parto indolore o del cesareo..ma non se la sentono di fare un parto secondo natura.
Mi hanno fatto notare alcune persone che alcuni soggetti del personale medico sembrano educati a elargire perle di saggezza del tenore di “il dolore poi si scorda”!
A parte il fatto che è un'immensa fesseria: il problema è quando un dolore ce l'hai, non dopo!!! E' quando ti senti morire che devono aiutarti a farti stare meglio!
Io vorrei sapere chi, al giorno d'oggi, toglierebbe un dente senza anestesia per poi sentirsi dire :''poi ti scordi il dolore ''?
Temo che qui ci sia proprio una volontà di fare soffrire la donna dettata dalla misoginia , nel rispetto della tradizionale e secolare figura di angelo del focolare ricolma di spirito di sacrificio.
Per favore. Troppa ipocrisia in giro, noi donne siamo essere umani e meritiamo tutto il rispetto e l'aiuto possibili in quella tanto santificata attività creatrice che nei fatti non viene, purtroppo, agevolata.
Non siamo, né dobbiamo essere, martiri della perpetrazione della specie.
Credo sia importante firmare la petizione per richiedere che l'epidurale sia garantita dagli ospedali e gratuita
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by Baky 

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